Pensioni e cumulo dei contributi: si alza lo scontro tra l’Inps e le Casse professionali

Pensioni in cumulo: si accende lo scontro tra l’Inps e le casse professionali. Lo scontro tra l’Inps e le Casse professionali per il cumulo gratuito dei professionisti sta diventando sempre più acceso. Le ragioni del mancato accordo tra le parti sono dovute alla richiesta dell’Inps del pagamento di un importo fino a un massimo di 65,04 euro per ogni pratica di cumulo. “Non solo: l’istituto chiedeva di mettere a pagamento anche le pratiche di totalizzazione, che sono state sempre gratuite”, ha segnalato l’Adepp, l’Associazione degli Enti previdenziali privati.

Secondo le Casse queste pretese non hanno fondamento. Infatti a seguito dell’estensione del cumulo alle casse professionali, lo Stato ha riconosciuto all’Inps un maggior finanziamento che, a regime, raggiungerà l’importo di 89milioni di euro all’anno. “Queste risorse sono finanziate con le tasse pagate da tutti i contribuenti italiani, compresi i professionisti e le loro Casse. Sarebbe una discriminazione inaccettabile imporre ai nostri iscritti di pagare lo stesso costo due volte”, ha dichiarato il presidente dell’Adepp, Alberto Oliveti.

Pensioni in cumulo: la presa di posizione dell’Enpacl.

L’Adepp ha aggiunto:”In una lettera aperta inviata venerdì ai professionisti italiani, il presidente dell’Inps ha messo nero su bianco che le maggiori risorse servirebbero, ad esempio, ad assumere nuovi funzionari per accelerare il pagamento delle pensioni ex Inpdap. Cioè per scopi che nulla hanno a che vedere con le pensioni in cumulo dei professionisti. Nella lettera Tito Boeri ha anche ammesso che la procedura informatica per la gestione del cumulo, che era stata annunciata per i primi di marzo, non è stata pubblicata per via dei 65 euro”.

Proprio la lettera inviata da Boeri alle Casse ha spinto l’ENPACL, l’Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza per i Consulenti del Lavoro, a prendere una posizione in merito alla questione delle pensioni in cumulo. Alessandro Visparelli, presidente dell’ENPACL, ha dichiarato:”La ‘Lettera aperta’ del Presidente dell’INPS ai liberi professionisti iscritti alle Casse rappresenta un gravissimo e inaccettabile atto di ingerenza che potrebbe minare alle fondamenta il rapporto tra istituzione e associati. Fomentare pubblicamente i contribuenti delle Casse professionali contro i propri rappresentanti istituzionali, dichiarandoli sostanzialmente degli irresponsabili che ostacolano l’attuazione di un diritto come la mobilità dei lavoratori tra gestione diverse, dimostra un insufficiente senso civico e una dubbia adeguatezza al prestigioso ruolo ricoperto.

Nel merito della convenzione, è bene chiarire che la normativa impone la gratuità dello scambio dei dati tra pubbliche amministrazioni, tanto è vero che per gli analoghi compiti assegnati all’INPS dalla legge per quanto riguarda la totalizzazione, nessun onere è stato mai richiesto alle Casse professionali dall’Istituto.

Viceversa, ora il Presidente dell’INPS si ostina a reclamare, in violazione della norma, il riconoscimento di un rimborso spese (65 euro) per ogni pratica di pensione in cumulo e, in forza della nuova convenzione, anche in totalizzazione. A vantaggio dei Consulenti del Lavoro, tuttavia, è bene fare chiarezza sulla vicenda: la normativa prevede che sia l’INPS al pagamento delle pensioni in cumulo, se così non fosse, ENPACL avrebbe già provveduto in autonomia.

Fin dalla entrata in vigore del cumulo dei periodi assicurativi, ossia dal 1 gennaio 2017, ENPACL ha fornito via web ai Consulenti del Lavoro ogni informazione utile per l’utilizzo del nuovo istituto, compresa la possibilità di inviare telematicamente la relativa domanda di pensione. Viceversa, la Circolare applicativa dell’INPS è giunta soltanto nell’ottobre 2017.

Tutte le 96 istanze pervenute ad oggi sono state verificate e istruite per tempo dagli uffici di ENPACL nonché inviate tramite PEC alle sedi INPS competenti. Ad oggi, l’INPS non ha però ritenuto di liquidare ancora alcuna pensione.

ENPACL è stata ed è disponibile a riversare all’INPS immediatamente, a prescindere da ogni convenzione, le quote pensionistiche di propria competenza, pur di agevolare il pronto pagamento delle pensioni ai Consulenti del Lavoro, i quali dalla ‘Lettera aperta’ del Presidente dell’INPS hanno potuto soltanto avere conferma dell’ordinaria disorganizzazione dell’Istituto, che purtroppo devono quotidianamente sperimentare nell’esercizio della propria attività professionale. Auspichiamo che il Presidente dell’INPS ponderi più adeguatamente la situazione e ponga la firma dell’Istituto alla Convenzione che l’ENPACL invierà oggi stesso già sottoscritta”. Qui puoi trovare le ultime news e novità su riforma pensioni.

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