Pensioni, oggi 15 gennaio 2018: le ultime novità sull’Ape volontario

Pensioni anticipate: ultime novità sull’Ape volontario. Le ultime novità sulle pensioni anticipate mediante l’Ape volontario vengono dall’Inca. Il patronato della Cgil ha segnalato che bisognerà attendere ancora la rimozione di qualche ostacolo affinché l’anticipo pensionistico a carattere volontario diventi operativo. Il Garante della Privacy ha approvato gli accordi con banche e assicurazioni, ma ha chiesto ulteriori chiarimenti sulle procedure di scambio dei dati personali riguardanti i lavoratori aderenti all’Ape volontario.

Pensioni anticipate: l’iter dell’Ape volontario.

L’Inca segnala che per rendere operativa la misura occorre l’approvazione di due convenzioni con il Ministero del lavoro: una con le banche che concedono il prestito al lavoratore richiedente e un’altra con le compagnie di assicurazioni che coprono la garanzia contro il rischio premorienza. I due accordi, siglati a dicembre 2017, devono attendere il parere positivo del Garante Privacy, il quale, a quanto si apprende, ha dato il via libera condizionato a due specifiche richieste: conoscere prima della pubblicazione le specifiche tecniche relative all’infrastruttura digitale attraverso la quale passano i dati fra banche, assicurazioni e Inps; specificare il ruolo dell’Ania in merito al trattamento dei dati.

L’accordo prevede infatti che l’associazione delle imprese assicurative possa accedere alla procedura telematica Inps attraverso un proprio servizio, sul quale il Garante chiede ulteriori delucidazioni. Nel frattempo, l’Inps ha fatto sapere di aver messo a punto la propria circolare applicativa e di averla sottoposta al parere del Ministero del Lavoro.

L’Anticipo pensionistico volontario, diversamente dall’Ape sociale, è totalmente a carico del lavoratore richiedente e si traduce in un prestito finanziario, erogato dagli istituti di credito, da restituire in 20 anni, sui ratei della pensione che si percepiranno al raggiungimento dei requisiti anagrafici e contributivi di vecchiaia. Dunque, non è una prestazione di welfare, anche se l’interlocutore resta l’Inps, a cui si deve presentare la domanda, e che versa il trattamento richiesto. Qui puoi trovare le ultime news e novità su riforma pensioni.

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