Report, anticipazioni della puntata di lunedì 10 giugno 2019

Torna, lunedì 10 giugno 2019, su Rai 3 alle 21.20 una nuova puntata del programma di approfondimento giornalistico Report condotto da Sigfrido Ranucci. I temi centrali dei servizi della puntata di lunedì sera saranno “I commercialisti“, “La scoperta dell’acqua calda” e “Chi ci cura“.

Report, le anticipazioni dei servizi in onda lunedì 10 giugno 2019

Appuntamento a lunedì 10 giugno 2019 alle ore 21.20 con i nuovi servizi di inchiesta di “Report”. Il primo “I commercialisti” racconta come i tre professionisti, Giulio Centemero, tesoriere della Lega, Andrea Manzoni e Alberto Di Rubba, revisori contabili dei gruppo alla Camera e al Senato, gestiscono la cassa della Lega.

Ed è proprio nello studio di Bergamo che a dicembre scorso i magistrati della procura di Genova, hanno sequestrato carte di alcune società. L’ipotesi è che potrebbero essere state utilizzate per portare all’estero parte dei 49 milioni di euro di rimborsi elettorali percepiti e rendicontati con irregolarità. Ma seguendo le tracce dei commercialisti di Bergamo Report è finita a Milano in un altro studio di commercialisti dove Matteo Salvini ha fatto registrare, per un breve periodo, la sede del suo nuovo partito e dove è stato trovato un altro commercialista con interessi nella Lombardia Film Commission.

Il secondo servizio, invece, si chiama “La scoperta dell’acqua calda“. Le cure termali sono comprese fra i livelli essenziali di assistenza e per questo pagate dal sistema sanitario nazionale per la cura di svariate patologie. Per finanziare queste cure, solo nel 2018 sono stati spesi 118.798.000 euro. Ma le cure termali sono veramente efficaci?

Infine, nel servizio “Chi ci cura“. Secondo i dati di Anaao Assomed, da qui al 2025 agli ospedali italiani mancheranno oltre 16mila strutturati. Colpa della “gobba pensionistica”: il 67% dei medici dell’intero Sistema sanitario nazionale ha più di 50 anni e nei prossimi tre anni ne andranno in pensione tra i 18 e i 21mila. Le uscite non verranno compensate dalle nuove assunzioni, perché i laureati in medicina che abbiano conseguito anche il titolo della specialità non sono abbastanza.

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