Pensioni 2018. Le novità sulla legge Fornero dal tavolo tecnico tra M5S e Lega

Sembra vicina al traguardo la formazione di un governo composto dal Movimento Cinque Stelle e dalla Lega. Alfonso Bonafede, deputato del M5S, al termine del primo tavolo tecnico tra le due forze politiche, ha dichiarato che entro tre giorni sarà pronta la prima bozza del contratto di governo. Il grillino ha elencato i vari punti sui quali sono state registrate le convergenze tra le parti: immigrazione, reddito di cittadinanza e flat tax, sottolineando che vi è una “totale sintonia sulla legge Fornero”. Dal Movimento la precisazione: per il momento si parla di superamento, non di abolizione.

Riforma delle pensioni 2018: le  possibili modifiche del sistema previdenziale secondo Cesare Damiano.

Cesare Damiano, esponente del Partito Democratico, già ministro del governo Prodi, ha commentato in maniera critica l’ipotesi che la legge Fornero possa essere cancellata dal nuovo Esecutivo. “La parola d’ordine ‘cancellare la legge Fornero’ è molto efficace, ma poco realistica”, ha affermato Damiano.

“Sarebbe però possibile continuare la strada intrapresa dai Governi nella passata legislatura, che ha consentito di restituire ai pensionati 20 miliardi di euro (8 salvaguardie, Ape, Opzione Donna, cumulo gratuito dei contributi e aumento della quattordicesima)”, ha precisato.

L’esponente dem ha proposto altre soluzioni in materia previdenziale: “Restituire altri 20 miliardi nei prossimi anni con la nona salvaguardia, il proseguimento di Opzione Donna, l’Ape strutturale e la pensione a tutti coloro che hanno 41 di contributi”. “Queste sono proposte per le quali mi sentirei di battermi per ridare un po’ di serenità a molti lavoratori che si vedono allontanare sempre più il momento della pensione a causa dell’aggancio dell’età pensionabile all’aspettativa di vita, voluto dal centrodestra di Berlusconi”, ha precisato.

Riforma delle pensioni 2018: sarà affrontata la questione degli esodati non ancora salvaguardati?

Luigi Metassi, amministratore del “Comitato Esodati Licenziati e Cessati” è molto cauto commentare le novità provenienti dalla politica. “Anche ammettendo che la modifica dell’attuale legge previdenziale andasse nella direzione sperata da chi ne sta scontando la retroattività (il che non è affatto garantito) si tratterebbe comunque di tempi lunghi a fronte di situazioni, in molti casi, estremamente critiche già da alcuni anni”, ha affermato.

Metassi ha sottolineato: “Per gli esodati serve un provvedimento mirato e rapido come solo per decreto ministeriale è possibile disporre. Questo è possibile ed è in questa direzione che da tempo il Comitato “Esodati Licenziati e Cessati” si adopera in tale direzione”.

Il creatore del blog “Il volo della Fenice”, ha ribadito che la soluzione del pensionamento mediante il sistema delle quote, non è una soluzione adatta a risolvere la questione degli esodati esclusi dall’ultima salvaguardia pensionistica. “Questo Comitato ha sempre negato l’utilità, nei confronti degli esodati, di soluzioni quali quota 100 e 41. Queste soluzioni, oggettivamente ritagliate a misura di precoce, non possono trovare applicazione nei confronti di chi abbia lasciato il lavoro traguardando quote inferiori che oggi è nella materiale impossibilità di incrementare”, ha chiarito. Qui puoi trovare le ultime news e novità su riforma pensioni.

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