Mentre fervono i lavori per la creazione del nuovo governo, il Movimento cinque stelle ha iniziato a compiere i primi passi per ottenere l’abolizione dei vitalizi degli ex parlamentari. Il Movimento Opzione Donna ritiene che il tema prioritario della riforma delle pensioni 2018 debba essere legato,invece, alle dinamiche lavorative e pensionistiche delle donne. “Apprendiamo dalla stampa che gli ex parlamentari scrivono ai presidenti di Camera e Senato, Roberto Fico ed Elisabetta Casellati, per avviare un confronto sul tema dell’abolizione dei vitalizi, chiedendo un incontro e suggerendo anche degli spunti di riflessione all’Ufficio di presidenza, organo competente in materia, come ad esempio inserire il tema dei vitalizi all’interno del dibattito sul bilancio interno”, ha affermato Lucia Rispoli, amministratrice del Movimento Opzione donna.
“Certamente siamo colpite da questa notizia”, ha aggiunto, “perché è singolare che il “primo atto comune” che vede una piena condivisione dell’arco parlamentare riguardi “i vitalizi dei parlamentari”, come se il recente voto delle cittadine e dei cittadini non abbia lasciato alcun segno. Ci saremmo aspettate che tutti i parlamentari sottoscrivessero invece una lettera ai presidenti di Camera e Senato per chiedere che venisse inserito, come primo argomento del dibattito politico, il “tema delle donne”, alla luce dello scenario italiano che vede il nostro paese sempre ultimo ogni qualvolta la tematica è femminile”.
Riforma delle pensioni ed abolizione dei vitalizi: il punto del Movimento Opzione Donna.
L’amministratrice del Movimento Opzione Donna ha proseguito: “Si invoca, come riferimento delle disposizioni in materia previdenziale per i parlamentari, addirittura una decisione d’aula approvata nella seduta del 20 maggio 1954! Ebbene, siete privilegiati, decidete le vostre pensioni ignorando l’intero Paese e le Donne. Sì egregi Parlamentari, proprio le Donne, quelle che vi hanno consentito di mettere “a posto i conti” (anche i vostri conti!) subendo in 15 gg. l’equiparazione dell’età pensionabile per le donne, da Voi decisa tutti insieme con l’approvazione della legge Fornero”.
“Assumetevi le responsabilità delle vostre decisioni”, ha incalzato Lucia Rispoli, “e, prima di cercare “aggiustamenti” alle vostre pensioni, occupatevi dello scempio che avete compiuto sulle donne: la disposizione in materia previdenziale per le donne è molto più recente: legge 243/2004, art. 1, comma 9, recante la c.d. “Opzione Donna”, misura sperimentale che consente alle donne di 57/58 anni con 35 anni di contributi maturati entro il 31.12.2015 di esercitare un’opzione per accedere alla pensione con il calcolo contributivo dell’intera carriera lavorativa”.
“E’ sufficiente solo una riga formata da poche parole: Proroga al 31.12.2018 della misura sperimentale Opzione Donna. NoiDonne chiediamo solo di poter esercitare una opzione per andare in pensione! Non abbiamo le vostre preoccupazioni sull’importo della pensione, non possiamo permettercelo! Non abbiamo organi di giurisdizione interna che possano difendere i nostri “bisogni”. NoiDonne non abbiamo interessi di categoria da difendere, ma solo bisogni. Non abbiamo problemi di calcolo del nostro futuro assegno pensionistico, accettiamo la decurtazione che verrà effettuata a seguito della rinuncia al sistema retributivo/misto e lasciamo nelle casse dello Stato i “risparmi” della nostra vita lavorativa, perché ne facciate buon uso secondo le regole del buon padre di famiglia, ha concluso. Qui puoi trovare le ultime news e novità su riforma pensioni.