Riforma delle pensioni 2018: le ultime novità su legge Fornero e flessibilità in uscita

Riforma delle pensioni, modifiche ala Legge Fornero. La riforma delle pensioni e le promesse elettorali sulle modifiche radicali all’impianto della legge Fornero sono state oggetto di una riflessione da parte di Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief.

“La vita e i diritti delle persone valgono più dei meri calcoli economici. I partiti politici ci hanno detto, durante la campagna elettorale, che i costi per certe manovre sacrosante non sono un problema. Perché si copriranno con l’eliminazione degli sprechi. È bene, quindi, rimanere su questa linea. Senza deviare su altre strade: permettere di riempire il campo mediatico con delle visioni opposte, come quella di Boeri, senza che nessuno replichi, a livello istituzionale e politico, non è un bel segnale”, ha affermato in un post.

Per Pacifico:”Sulle pensioni non si deve arretrare di un millimetro: la riforma Fornero ha distrutto la vita di milioni di lavoratori, costretti a lasciare il servizio alle soglie dei 70 anni dopo una vita di lavoro. Ma dopo le promesse elettorali, i nostri leader politici hanno già allentato la presa, dando campo libero ai professori di Economia e Finanza e ai vertici dell’Inps, che fanno a gara per spiegare i motivi per cui non si potrà legiferare né la quota 100, né la ‘finestra’ a 61 anni”

Riforma delle pensioni: la flessibilità in uscita nel comparto scuola.

Venerdì si è tenuta una manifestazione a Roma per rivendicare, tra l’altro, la richiesta di uscita dal lavoro a 61 che, per chi opera nella scuola, dove lo stress da lavoro è altissimo. “Non stiamo chiedendo nulla di trascendentale, ma solo la tutela dei lavoratori: recenti studi hanno confermato che per quelli della scuola il burnout presenta percentuali molto più alte che in altre professioni, con un’alta incidenza di malattia psichiatriche ed oncologiche. Senza dimenticare che costringendo centinaia di migliaia di dipendenti a fare formazione alle soglie dei 70 anni, si continuano a respingere altrettanti giovani che vogliono fare lo stesso lavoro ad invecchiarsi da supplenti“, ha proseguito Pacifico.

“Fare finta di niente, accampando scusanti legate alla mancanza di fondi pubblici adeguati, rappresenterebbe l’ennesima presa in giro. La stessa che ha portato gli assegni pensionistici a ridursi progressivamente. Per questo attendiamo con estrema fiducia che i politici che hanno vinto le elezioni anche grazie alla promessa di anticipare l’uscita da lavoro, inseriscano tra gli obiettivi prioritari da realizzare nella XVIII legislatura la riduzione delle soglie per andare in pensione”, ha concluso. Qui puoi trovare le ultime news e novità su riforma pensioni.

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