Riforma delle pensioni 2018: le ultime novità su esodati e nona salvaguardia

Luigi Metassi, amministratore del Comitato “Esodati Licenziati e Cessati”, si è fatto portavoce della preoccupazione degli esodati non ancora salvaguardati di essere “abbandonati” dalla politica e lasciati al proprio destino: senza lavoro e lontani dalla pensione, mediante un post rivolto all’attenzione degli esponenti della Lega Silvana Comaroli, Massimiliano Fedriga e GianMarco Senna.

“Le ipotesi di riforme e di aggiustamenti in materia previdenziale e assistenziale di questi giorni suscitano apprensione nel Comitato “Esodati Licenziati e Cessati” che stigmatizza il persistere di gravi elementi di approssimazione nelle opinioni e nelle dichiarazioni rilasciate ai media”, ha affermato Metassi.

“Non vi è dubbio che aspettative di vita, lavoro usurante o precoce e qualità della vita siano questioni rilevanti, che richiedono la massima attenzione da parte della politica. L’eccessiva frequenza con la quale ci si “dimentica” degli esodati, rivela però un approccio approssimativo, a prescindere dall’autorevolezza della fonte. Innumerevoli volte abbiamo spiegato le ragioni costituzionali e oggettive, ostative a surrogare un provvedimento di salvaguardia con altre soluzioni, più o meno penalizzanti, nei confronti degli esodati”, ha aggiunto.

L’ideatore del blog “Il volo delle fenice” ha incalzato:” Non si comprende, non si vuol comprendere, e questo alimenta ipotesi che inducono a pensare che gli esodati non siano affatto il prodotto di un marchiano errore del legislatore, bensì il paradigma vivente di una volontà travalicante i principi costituzionali e, in particolare, l’art. 38 della Costituzione. La decretata fine della previdenza quale garanzia, sotto l’egida dello Stato, del diritto alla pensione e al diritto ad una vecchiaia serena e dignitosa perché, in ultima analisi, è esattamente di questo che sono stati privati gli esodati”.

Pensioni anticipate: il sistema delle quote non è utile agli esodati.

Metassi ha chiarito che la soluzione alla questione degli esodati “non può però passare per le ipotesi di modifiche legislative attualmente in circolazione. Quote 100 e 41 non sono applicabili a ex lavoratori che hanno lasciato il lavoro con una contribuzione appena sufficiente a traguardare le quote 97, 40 al tempo vigenti. Tanto meno, nel caso delle donne, sarebbe ipotizzabile uno scivolo pensionistico su base anagrafica quando, in presenza di contribuzioni sovente appena di poco superiori ai minimi di legge, molte di loro lasciarono il lavoro traguardando la pensione di vecchiaia che avrebbero ottenuto al raggiungimento dei 60 anni”.

Pensioni 2018: l’iniziativa del Comitato Esodati Licenziati e Cessati. 

Luigi Metassi ha illustrato un’iniziativa del Comitato di cui è amministratore: “Come comitato esodati, in considerazione dei tanti volti nuovi di questa legislatura, proprio in questi giorni abbiamo distribuito ai parlamentari un sintetico dossier col quale intendiamo mettere in luce il danno e le discriminazioni subite dagli esodati e, nel contempo, presentare una via percorribile verso una urgente e definitiva salvaguardia. Con questa iniziativa confidiamo vivamente di riaprire un canale comunicativo con la politica e con le istituzioni, onde chiudere questa infelice e indegna pagina di storia del nostro Paese“, ha chiarito.

“Da tale iniziativa ci attendiamo ora una presa di coscienza e una risposta costruttiva da parte della politica”, ha precisato l’amministratore del Comitato esodati. “Non sappiamo quanto durevole potrà essere il governo nascente ma non può sfuggire a nessuno che ora i cittadini attendono un subitaneo e concreto segnale della volontà di adempiere alle mirabolanti promesse della campagna elettorale. Promesse ben più problematiche a realizzarsi che non quella di riconoscere un diritto quesito da parte di una ristretta platea di cittadini.

Nel sintetico dossier consegnato sono chiaramente indicati dove trovare le necessarie coperture attualmente disponibili e l’esiguità dei costi che, volendo restare nell’ambito di un perfido scherzo della sorte, sono pressoché pari alle somme dirottate mesi fa dal fondo esodati ai festeggiamenti del carnevale”, ha sottolineato.

“Per la politica che si vanta di rappresentare il “nuovo che avanza” ora siamo alla prova del nove: deve dimostrare concretamente se ritenga piú importante un carro di cartapesta o il futuro (drammatico e speriamo non tragico) di 6.000 onesti lavoratori e quello delle relative famiglie”, ha concluso. Qui puoi trovare le ultime news e novità su riforma pensioni.

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