Riforma pensioni, le novità ad oggi 1 agosto 2018!

La Legge di Stabilità 2016 ha introdotto il bonus part-time per coloro che nonostante abbiano raggiunto i requisiti per andare in pensione, posticipano l’uscita dal lavoro fino ad un massimo di tre anni. Coloro che rimaranno al lavoro hanno diritto ad un bonus in busta paga oltre che alla piena contribuzione.

Riforma pensioni: bonus part-time per coloro che restano al lavoro.

Secondo quanto riportato da AdnKronos, un lavoratore potrà optare per il bonus accettando un orario di lavoro ridotto ma con contribuzione piena. Il bonus part-time può essere richiesto esclusivamente dai lavoratori del settore privato.

Il lavoratore che sceglie questa opzione beneficierà di un bonus in busta paga oltre che alla piena contribuzione in modo da aumentare l’importo della pensione una volta che smetterà di lavorare. lo stipendio verrà integrato nella misura pari alla contribuzione persa con il passaggio all’orario part-time.

Alla retribuzione prevista per l’orario ridotto bisognerà aggiungere il 33% di quella precedentemente riconosciuta. Invece, l’INPS accrediterà i contributi sul 100% della retribuzione, quindi anche l’importo futuro dell’assegno previdenziale ne beneficerà.

La Legge di Stabilità 2016, inoltre, ha stabilito che chi beneficierà del cosiddetto bonus part-time, l’orario di lavoro potrà essere ridotto da un minimo del 40 % fino ad un massimo di 60 % salvo diversi accordi con il datore di lavoro.

Nel frattempo, il Governo Conte è al lavoro su un’ipotesi simile che potrebbe garantire una sorta di bonus in busta paga per coloro che decidono di restare a lavoro anche dopo aver maturato i requisiti per la pensione. Si tratta del superbonus  ipotizzato dall’ex sottosegretario al Ministero del Lavoro Alberto Brambilla che verrebbe erogato a favore di tutti quei lavoratori che decidono di continuare a lavorare; una proposta che servirebbe per evitare l’esodo dal lavoro.

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