Da un monitoraggio effettuato dall’Inps è emerso che nel primo semestre del 2018 sono state liquidate 228.382 pensioni. In riferimento al Fondo dei lavoratori dipendenti, si è registrato una diminuzione del 24,6%. Poi è emerso che l’importo medio mensile dell’assegno sia stato di 1.084 euro in aumento rispetto ai 994 euro dell’intero 2017.
Inps: In 6 mesi crollo degli assegni sociali del -73,5% e quelli dei dipendenti -24,6%.
Nei primi sei mesi del 2018 le pensioni liquidate sotto la voce anzianità/anticipate (63.330) superano quelle per vecchiaia (58.356), come rilevato dall’Inps nel monitoraggio sui flussi di pensionamento. Infatti, l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale ha spiegato che “si rileva un peso decisamente superiore delle pensioni di anzianità/anticipate su quelle di vecchiaia rispetto al dato annuo del 2017” (quando il rapporto era 153.541 contro 202.460).
Ciò è dipeso dal fatto che i requisiti anagrafici per uscire dal mondo del lavoro “si sono innalzati per le donne, mentre quelli relativi alle pensioni di anzianità/anticipate sono rimasti uguali all’anno precedente, e sono numericamente più consistenti le uscite anticipate per i cosiddetti ‘lavoratori precoci‘”.
Tra gennaio e giugno l’Inps ha registrato anche un crollo per gli assegni sociali (ovvero il -73,5%, 10.332) a causa dell’ aumento di età di un anno scattato nel 2018 (da 65 anni e 7 mesi a 66 anni e 7 mesi) necessaria per ottenere l’assegno sociale, prestazione – come ricordato dall’Inps – in favore dei cittadini che ne fanno richiesta trovandosi in condizioni economiche “particolarmente disagiate”, con redditi inferiori a 5.889 euro annui se single o vedovi e 11.778 se coniugati.
Per quanto concerne il Reddito d’inclusione (Rei), ha riguardato 267 mila nuclei familiari, raggiungendo 841 mila persone, cui si sono aggiunti trattamenti per il sostegno all’inclusione attiva, erogati ad ulteriori 44 mila nuclei.