Dalla maggioranza di governo viene dimostrata un’apertura rispetto alla correzione del testo di legge depositato alla Camera in merito al taglio degli assegni d’oro. La proposta di legge presentata alla Camera prevede una sforbiciata alle pensioni superiori agli 80mila euro lordi annui, ovvero agli assegni superiori a 4mila euro netti al mese con l’obiettivo di alzare gli assegni delle pensioni minime a 780 euro al mese.
Taglio pensioni d’oro, la maggioranza pronta ad effettuare delle correzioni.
Secondo quanto riportato dal Capogruppo della Lega Riccardo Molinari, il principio di riduzione degli assegni sopra i 4mila euro non deve prevedere di applicare “espropri proletari o di penalizzare chi è andato in pensione prima “. Nel momento in cui gli effetti della nuova normativa sono diversi, ha aggiunto Molinari: “lavoreremo con i tecnici del Parlamento e del ministero per correggerla“.
Sul taglio delle pensioni d’oro è stata presa una dura posizione anche da parte della Vice Presidente della Commissione lavoro alla Camera Renata Polverini, la quale ha spiegato che “non posso essere fatti ulteriori tradimenti del patto tra Stato e cittadini“.
Poi in riferimento alla nuova proposta di taglio sugli assegni ha dichiarato la Polverini: “un conto è la solidarietà, invocabile temporaneamente e per giustificati motivi, un conto è un taglio permanente e retroattivo come quello proposto da Di Maio e Salvini chiaramente anticostituzionale e odioso“. L’esponente di Forza Italia ha promesso una dura opposizione.