Tra il vicepremier e Ministro del lavoro e dello sviluppo Economico Luigi Di Maio e Repubblica si è verificato un nuovo scontro in merito al ricalcolo delle pensioni d’oro. Dove il vicepremier ha accusato il quotidiano di effettuare una “battaglia per i pensionati d’oro”.
Pensioni d’oro: nuovo scontro tra il vicepremier e ministro Di Maio e Repubblica.
“La nostra legge – ha scritto Luigi Di Maio in un post su Facebook – “è di puro buon senso. Chi non vuole tagliare le pensioni d’oro sopra i 4 mila euro senza aver versato i contributi lo dica, abbia il coraggio di metterci la faccia e di dire ai cittadini che è giusto continuare a privilegiare pochi a discapito di tutti gli altri“.
La redazione di Repubblica, ha respinto queste accuse, ricordando che il ricalcolo contributivo non si può fare per assenza di banche dati ed incostituzionalità. La soluzione presentata con la proposta di legge n. 1071 include molte sperequazioni, essendo basata sull’età di uscita dei lavoratori.
Come si legge su repubblica.it: “Si colpiscono ad esempio le pensioni di anzianità e quelle di vecchiaia con un taglio fino al 20%, specie se percepite dalle donne che all’epoca non potevano far altro che andare in pensione a 57-58 anni perché lo prevedeva la legge. Allo stesso tempo, si lasciano intatte le super pensioni di generali, professori universitari e magistrati, rimasti al lavoro sino a 70 anni.”.