Il piano del vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini per puntare a due punti fondamentali inseriti nel contratto di governo Lega-M5S, ovvero il taglio delle tasse e l’innalzamento delle pensioni minime. Il vicepremier, intervistato dal Corriere della sera ha spiegato: “Se gli italiani avessero voluto proseguire sulla linea di Monti, Letta, Padoan, Renzi e Gentiloni, avrebbero votato in modo diverso”.
Riforma pensioni: il piano di Matteo Salvini per alzare le pensioni minime.
I gruppi di lavoro della Lega e del Movimento cinque stelle, entro la fine di agosto, dovranno trovare un’intesa riguardo al taglio sulla pressione fiscale, che dovrebbe rientrare nella prossima Legge di bilancio. E nelle mire del vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini, che potrebbe scaturire l’irà della Commissione europea.
“Noi metteremo al centro la crescita e la pace fiscale – ha detto Matteo Salvini – che ti porta soldi e non li porta via, e ti consente di avviare la flat tax, poi la riforma delle pensioni per aprire il mercato ai giovani, che va fatta a prescinedere dai numeri di Bruxelles”.
L’obiettivo di alzare le pensioni minime, ovvero quelle sotto i 500 euro, non viene accantonato ma solo rinviato di qualche mese. Nella trasmissione L’Aria pulita Matteo Salvini ha spiegato di voler aumentare gli assegni delle pensioni minime dopo aver tagliato alcuni sprechi.
Tra questi le pensioni sociali erogati agli immigrati, che sono arrivati in Italia grazie ai ricongiungimenti familiari. Si tratta di persone sopra i 65 anni che non “hanno mai pagato una lira di contributi” e che costano ogni anno alle casse pubbliche circa un miliardo di euro. “Stiamo cercando il modo di andare a tagliare quelli che sono sprechi evidenti per reinvestirli nelle pensioni più basse, anche il taglio delle pensioni d’oro sono soldi da risparmiare per andare a reinvestirli nelle pensioni più basse” ha detto Matteo Salvini.