L’atteso maxi emendamento governativo alla legge di Bilancio non ha ancora fatto il suo ingresso in Aula al Senato. La sua presentazione è stata rimandata alle 14 di questo pomeriggio. “Non so se essere più indignato o più allibito. Alle 18,10 del 21 dicembre, il Parlamento non ha ancora il maxi emendamento della legge di bilancio, che è la legge più importante dello Stato. E’ una situazione indecorosa e vergognosa, uno schiaffo di inaudita violenza alla democrazia rappresentativa. C’è al governo del Paese una banda di incapaci, che attenta alle nostre istituzioni, ai nostri principi, ed alle tasche degli italiani. Ripeto, è in corso una vera e propria emergenza democratica, che non ha alcun precedente”, ha dichiarato Andrea Marcucci, il Capogruppo Pd al Senato.
Quale atto simbolico di protesta, ieri i senatori di Forza Italia hanno voltato le spalle all’Aula. Anna Maria Bernini, capogruppo di Forza Italia al Senato ha precisato che il gesto non era da intendersi come una mancanza di rispetto nei confronti della Presidenza, ma un azione rivolta al Governo. “Non usciamo, ma voltiamo le spalle a questo governo, che ha imbavagliato il Senato”, ha dichiarato.
Le ultime dichiarazioni Salvini su Quota 100
Le ultime novità sulla riforma delle pensioni e Quota 100 vengono dalle dichiarazioni del Ministro dell’Interno e Vice Premier, Matteo Salvini. Al termine di una riunione del Consiglio dei Ministri ha rivelato che Quota 100 partirà a fine giugno per la Pubblica amministrazione. “In attesa dell’approvazione della Manovra, sempre in riferimento a Quota 100, Salvini si è detto ” estremamente soddisfatto della possibilità che offriremo agli italiani”.
Il “pacchetto pensioni”, contenente Quota 100 dovrebbe essere inserito in un decreto legge da emanare dopo l’approvazione della legge di Bilancio 2019. Visti i tempi d’azione necessari, è molto probabile che il tutto possa slittare a gennaio dell’anno prossimo.
Damiano spinge per la proroga dell’Ape sociale e la nona salvaguardia
“Se la materia pensionistica verrà tutta inserita in un decreto che il Governo dovrebbe emanare entro metà gennaio, vuol dire che l’Ape sociale non ci sarà nella legge di Bilancio”, ha osservato Cesare Damiano, dirigente del Partito Democratico, a proposito della legge di Bilancio. “Se si farà un decreto dovrà essere retroattivo e decorrere dal primo gennaio, altrimenti ci sarebbe un vuoto normativo, anche se breve: infatti, l’Ape sociale scade il 31 dicembre prossimo”, ha precisato.
Damiano ha incalzato anche sul tema degli esodati: “Il Governo deve rispondere anche sul tema degli esodati. In quello stesso decreto deve trovare posto la nona salvaguardia”, ha sottolineato. “In caso contrario alcune migliaia di lavoratori che attendono da molti anni un po’ di giustizia si sentirebbero beffati, soprattutto dopo le troppe promesse di soluzione del problema fatte dal Governo”, ha concluso.