La riforma delle pensioni 2019, tutta incentrata sul superamento della Legge Fornero, non sarà toccata dalla bocciatura della Legge di Bilancio 2019 da parte dell’UE e dall’apertura della procedura d’infrazione. Questo è quello che è emerso dalle dichiarazioni del Vice Premier Matteo Salvini, intervistato ad Uno Mattina.
Salvini ha chiesto all’Europa “rispetto per il popolo italiano”, in considerazione del fatto che l’Italia fornisce “ogni anno 5 miliardi a Bruxelles per il funzionamento dell’Europa”. Il Ministro dell’Interno ha osservato che l’Europa è intervenuta proprio nel momento in cui si tenta di fare qualcosa di diverso dai governi precedenti sui temi economici, come chiesto dagli italiani.
Riforma delle pensioni 2019: il superamento della legge Fornero.
Le idee di Matteo Salvini sulla riforma delle pensioni 2019 sembrano essere molto chiare e per nulla influenzate dalla lettera ricevuta dalla Commissione europea. “L’unica cosa che non può chiedermi l’Europa è non toccare la legge Fornero, la smonto pezzo per pezzo”, ha sottolineato, ribadendo che si tratta di una legge “ingiusta”, “iniqua e sbagliata”.
Il superamento della legge Fornero è, quindi, tra le priorità del Governo. Il cambiamento avverrà “non tutto e subito, ma già dall’anno prossimo 500.000 riconquisteranno il diritto alla pensione e , quindi, altrettanti giovani avranno possibilità di lavoro“. “Dovrei tornare indietro perché l’Europa poi manda i commissari?”, ha aggiunto Salvini. “La risposta è no. Voglio portare rispetto, parlerò con Moscovici, con Junker, ma viene prima il diritto al lavoro degli italiani”, ha precisato il Ministro.
Riforma delle pensioni: pensioni anticipate con Quota 100.
Il superamento della legge Fornero per Salvini avverrà con l’introduzione di Quota 100 e successivamente con quella di Quota 41. Secondo l’Ocse la riduzione dell’età pensionistica “aggraverà le diseguaglianze tra generazioni aumentando il già alto livello di spesa previdenziale” e “ridurrà la crescita di lungo termine riducendo la popolazione in età lavorativa.
Giuliano Cazzola, docente di Diritto del lavoro presso la facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli studi eCampus ed esperto di previdenza, è entrato nel dibattito su Quota 100, commentando le dichiarazioni di Tito Boeri, presidente dell’Inps, in merito. A Labitalia Cazzola ha dichiarato: “Questa volta è difficilmente contestabile (ammesso e non concesso che lo sia stato finora), perché si è limitato a spiegare a un’opinione pubblica sobillata e disorientata che ‘il re è nudo’; ovvero che nel disegno di legge di bilancio all’esame della Camera, a parte uno stanziamento di 6,7 miliardi per il 2019 e di 7 miliardi dal 2020, allocato in un apposito fondo destinato alle pensioni, non vi è uno straccio di norma in grado di indicare quali saranno i requisiti per avvalersi del pensionamento anticipato”.
Cazzola, riprendendo un’ osservazione del presidente dell’Inps, ha sottolineato: “Si può condizionare il riconoscimento di un diritto soggettivo all’interno di un limite di spesa? Si accontenta chi arriva prima fino a quando le risorse non sono finite? Boeri ammette che tali strumenti di gestione finanziaria sono stati previsti in altre occasioni, ma si trattava però di piccoli gruppi di persone interessate”. Per l’esperto di previdenza: “Diventerebbe, insomma, molto complesso applicare questo metodo in un’operazione che coinvolge centinaia di migliaia di persone”.