La Segretaria generale della Cgil Susanna Camusso, nel suo intervento all’iniziativa “Pensioni, adesso risposte concrete”, che si è svolta pochi giorni fa ha evidenziato i limiti di una proposta come quella di Quota 100, che creerebbe a “una divisione nel Paese, dimenticando quindi di pensare ai giovani e alle donne”.
Pensioni per i giovani, età pensionabile: le ultime dichiarazioni di Susanna Camusso.
Susanna Camusso, chiede al Governo di varare una riforma delle pensioni, senza guardare però solamente “a coloro che sono vicinissimi alla pensione, anzi paradossalmente forse quella è la questione meno rilevante; la priorità è assicurare un sistema previdenziale ai giovani”.
Secondo quanto riportato dal sito di Rassegna Sindacale, la Camusso ha evidenziato le criticità del meccanismo che lega i requisiti pensionistici all’aspettativa di vita, in quanto “non ha alcuna relazione con il lavoro concreto delle persone, non considera per nulla importante o rilevante quanti anni si lavora”.
In Italia, ha sottolineato la Camusso “abbiamo il peggiore sistema previdenziale d’Europa, non risponde alle esigenze delle persone, in particolare dei giovani, non risponde al principio di giustizia, è pieno di iniquità e non aiuta il sistema produttivo”. Inoltre, l’inseguimento sistematico dell’aspettativa di vita “non ha alcuna relazione con il lavoro concreto delle persone, non considera per nulla importante o rilevante quanti anni si lavora”.
Riforma delle pensioni: abrogazione e superamento legge Fornero!
“Noi – ha aggiunto Camusso – non abbiamo una particolare passione per definire se il termine è di cancellazione, abrogazione o superamento (della legge Fornero, ndr): questo sistema è iniquo e ingiusto e va cambiato. Lo diciamo con molta nettezza a questo governo: il tema non è solo che cosa succede a coloro che sono vicinissimi alla pensione, anzi paradossalmente forse quella è la questione meno rilevante; la priorità è assicurare un sistema previdenziale ai giovani”.
L’ipotesi d’introdurre quota 100 non risolve i problemi, ha sottolineato la dirigente sindacale, perché crea “una divisione nel Paese: parla solo agli operai maschi del Nord e a parte del pubblico impiego” mentre c’è necessità di pensare “ai giovani e alle donne. Quanto al taglio delle pensioni d’oro, significherebbe “aprire il varco al ricalcolo delle pensioni, una scelta drammatica” che metterebbe a rischio “la certezza del diritto”.
“Noi siamo per sfidare il governo – ha sottolineato – e se non succede nulla è difficile sostenere che è in atto una stagione nuova. Ancora non ci capacitiamo di quanto è successo con il governo Gentiloni a novembre scorso. Abbiamo chiesto un segnale sui giovani e le donne con tutta la gradualità possibile, la proposta è scomparsa dal tavolo. Si è fatto un errore e così si è potuta costruire la demagogia della campagna elettorale, a chi la sparava più grossa”.
“Pensiamo che sia necessario che la questione sociale e del lavoro torni al centro dell’agenda. Il nostro auspicio è che la politica riparta da un rapporto positivo con le organizzazioni sindacali”, ha concluso la Camusso. Qui puoi trovare le ultime news e novità su riforma pensioni.