Riforma pensioni, le ultime novità ad oggi 19 febbraio 2018. Continua ad essere molto acceso il dibattito sulla riforma delle pensioni e l’abolizione della legge Fornero. Potere al Popolo pochi giorni fa ha manifestato davanti all’Inps in viale Reiter a Modena con i candidati al Parlamento Elio Tavilla e Vania Pederzoli. Questa l’analisi critica sulle pensioni: “La legge Fornero va abolita e sostituita con una legge che parta dal principio che il tempo del lavoro ha un limite. L’impennata dell’età lavorativa causata dalla legge Fornero è responsabile dell’esplosione della disoccupazione giovanile: i nuovi occupati non sono frutto tanto del jobs act quanto degli effetti della legge pensionistica. Negli ultimi 2 anni e mezzo i lavoratori ultracinquantenni sono aumentati di quasi 1 milione, mentre l’occupazione è diminuita nelle fasce centrali di età con i giovani costretti a occupazioni esclusivamente precarie”.
Ed ancora, sottolineano gli esponenti di Potere al Popolo “il modello Fornero da un lato penalizza i cittadini, dall’altro trasforma il sistema previdenziale in una ‘cassaforte’ per le casse statali. Non dimentichiamo che il rapporto tra contributi versati e pensioni erogate è in attivo ormai da 20 anni grazie ai contributi dei lavoratori dipendenti che versano molto di più di quanto prendano poi. Tolte le tasse, lo Stato ogni anno incassa in contributi circa 25 miliardi in più di quanto versato per le pensioni (parliamo di una cifra corrispondente a quasi il 2% del Pil) – affermano Tavilla e Pederzoli.
Noi proponiamo l’abolizione delle legge Fornero per introdurre il diritto alla pensione a 60 anni di età o a 35 anni di contributi per tutti e un trattamento pensionistico proporzionato all’ultimo salario percepito. Vogliamo introdurre per le pensioni future un tetto di 5 mila euro lordi mensili e vogliamo che le pensioni minime siano adeguate al costo reale della vita, per una vecchiaia dignitosa per tutti e che non condanni alla miseria chi ha avuto una vita lavorativa discontinua. La nuova legge sulle pensioni deve partire dalla separazione dell’assistenza dalla previdenza, non si possono continuare ad usare i contributi dei lavoratori per le spese assistenziali’. Un progetto che Potere al Popolo assicura possa trovare le coperture necessarie. ‘I soldi per le coperture ci sono sempre per i ricchi e per le imprese, non ci sono mai per il lavoro e diritti sociali – chiudono gli esponenti di Potere al Popolo -. I soldi ci sono e bisogna prenderli da chi li ha, a partire dalla tassazione delle grandi ricchezze”.
Riforma delle pensioni e legge Fornero, le ultime news di Cesare Damiano.
Sulle proposte di abolizione della legge Fornero è intervenuto anche Cesare Damiano, presidente della commissione lavoro alla camera, che all’agenzia Dire ha così dichiarato: “Adesso tutti vogliono abolire la legge Fornero, anche il centrodestra di Berlusconi e Salvini che ha introdotto il meccanismo ‘infernale’ dell’innalzamento dell’età pensionabile (collegato all’aspettativa di vita) e il cumulo oneroso che costringeva a versare due volte i contributi pensionistici per avere un’unica pensione. Noi abbiamo nuovamente reso gratuito il cumulo e bloccato l’innalzamento dell’età della pensione a chi svolge lavori usuranti e pesanti”.
Damiano, candidato PD al collegio uninominale Umbria 3, ha ribadito: “Le nostre proposte tengono conto del fatto che la legge Fornero è già stata profondamente modificata con le 8 salvaguardie degli esodati, con l’APE sociale e con l’abolizione delle penalizzazioni per chi va in pensione prima dei 62 anni. Da lì ripartiamo per continuare nelle modifiche a una legge del Governo Monti profondamente ingiusta nei confronti dei lavoratori”.
Pensioni, gli obiettivi del PD per la prossima legislatura: Ape social strutturale, opzione donna, quota 41, nona salvaguardia esodati.
Ha rilanciato Damiano: “I nostri obiettivi sono semplici: rendere strutturale l’APE sociale (che scade alla fine di quest’anno), realizzare la nona e conclusiva salvaguardia degli esodati, proseguire la sperimentazione di Opzione Donna e consentire l’accesso alla pensione con 41 anni di contributi, indipendentemente dall’età pensionabile. Una parte delle risorse per realizzare questi obiettivi la possiamo già ricavare dai risparmi delle precedenti operazioni che hanno riguardato gli esodati e Opzione Donna: si tratta, a nostro avviso, di circa 2 miliardi di euro ai quali aggiungere nuove risorse per migliorare il sistema pensionistico e consentire, per sempre, la possibilità di andare in pensione a partire dai 63 anni per chi svolge i lavori gravosi”, conclude. Qui puoi trovare le ultime news e novità su riforma pensioni.