Riforma delle pensioni: abrogazione legge Fornero. Le ultime affermazioni in tema di pensioni di Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, sono state lo spunto per il Movimento Opzione Donna per una riflessione sulla legge Fornero. “La legge Fornero va cancellata e riscritta totalmente, per fare una revisione del welfare pensionistico che abbia, certamente, una sostenibilità finanziaria, ma che abbia anche, come stella polare, la sostenibilità sociale. Questo sarà il nostro compito quando andremo al governo”, ha dichiarato Brunetta a proposito del programma di governo del centro destra.
“A prescindere da quale soluzione politica il centrodestra intenderà adottare nei prossimi giorni in merito alla abrogazione o meno della legge Fornero, è ora, necessario ed urgente che venga dato, in primo luogo, un concreto segnale di attenzione alle Donne con una garanzia di impegno in ambito previdenziale“, ha sottolineato il Movimento Opzione Donna.
“La questione della previdenza femminile è divenuto un tema urgente da affrontare per l’assurda condanna decretata nei confronti delle donne dalla riforma Fornero e per la successiva colpevole scelta di inerzia e l’ulteriore danno procurato ad esse negli ultimi anni dal governo uscente”. Il gruppo nato in rete ha aggiunto: “La riforma Fornero, intervenuta solo per “fare cassa” in nome dei ridimensionamenti richiesti dall’Europa, ha innalzato drasticamente e senza alcuna naturale e cauta “gradualità” l’età pensionistica delle donne, senza poi restituire a quelle donne sacrificate le “risorse liberate”. La mancata adozione di politiche attive, in grado di superare come richiesto dall’Europa (!), la disparità di genere, rende difficile per migliaia di donne raggiungere la pensione con 30-35 anni di contribuzione, figuriamoci raggiungere i 43 anni. Questo senza considerare minimamente che tale lavoro è condotto per l’intera vita su più fronti da tutte le donne ed in forma gratuita per lo Stato”.
“Le donne, già gravate dell’onere del lavoro quotidiano non retribuito e non riconosciuto, definito semplicisticamente “cura”, condotto su più fronti nel corso dell’intera vita, sono state così condannate al “lavoro retribuito” sine die o alla povertà, se il lavoro lo hanno perso”, ha sottolineato il Movimento Opzione donna.
Pensioni e disparità di genere. Il punto di Barbagallo (Uil).
Carmelo Barbagallo, segretario generale della Uil ha affrontato il tema della disparità di genere nel mondo del lavoro e delle pensioni. “Anche l’Onu, dall’alto della sua autorevolezza, fa emergere il dato della disparità salariale tra uomini e donne”, ha osservato. Per il leader sindacale:”Fino a quando non ci sarà una parità anche dal punto di vista economico, non potranno esserci pari opportunità né vera autonomia. Per ottenere questo risultato, si può agire su molte leve, a partire da quelle culturali e formative; ma, da un lato, il fisco e, dall’altro, la contrattazione restano gli strumento migliori, soprattutto in un Paese come il nostro, per porre rimedio a tali contraddizioni”.
“La Uil chiederà un sistema fiscale più leggero per salari e pensioni più pesanti, nell’ambito di una riforma che possa contribuire anche al superamento di questo divario di genere. Inoltre, a livello di contrattazione, si tratterà di implementare forme di conciliazione vita-lavoro, che aiutino le donne sul fronte dell’occupazione e del reddito”, ha precisato Barbagallo.
Pensioni anticipate, accesso all’Ape social. L’analisi di Ital Uil.
Il Direttore generale di Ital Uil, Maria Candida Imburgia, a proposito delle domande d’accesso all’Ape sociale ha dichiarato:” Partiamo da un dato di fatto: oltre il 90% delle pratiche di Ape sociale sono state gestite dai Patronati. C’è stato, dunque, effettivamente, un grande impegno da parte nostra nell’assistere migliaia di cittadini che hanno dovuto affrontare una serie di ostacoli prima che questo diritto fosse loro concretamente riconosciuto. La possibilità di fruire in anticipo dell’assegno pensionistico, infatti, non è solo subordinata all’esistenza di specifici requisiti di legge, ma è sottoposta anche al vaglio della valutazione dell’Inps nell’accoglimento delle domande”.
Per Imburgia:”Questi ultimi criteri sono stati decisamente restrittivi, al punto che in moltissimi hanno rischiato di vedere sfumata tale opportunità. Le nostre strutture sul territorio hanno fatto di tutto per rispettare i tempi di presentazione delle domande e sono riuscite nell’intento. Ebbene, era francamente impensabile che sarebbe stato respinto oltre il 65% delle richieste. Abbiamo, peraltro, riscontrato che le maggiori criticità sono emerse in relazione ai casi di lavori cosiddetti gravosi, proprio a causa della particolarità delle procedure di accertamento”.
“Molte delle nostre indicazioni sono state accolte”, ha sottolineato il Direttore generale di Ital Uil, “e, anche se i problemi non sono stati risolti del tutto, si possono comunque registrare dei passi in avanti: già nel mese di dicembre erano in pagamento i primi assegni per l’Ape sociale. Un buon risultato, dunque, che ci induce, anche per il 2018, a dare continuità a questa azione che interessa e coinvolge decine di migliaia di nostri concittadini”. “L’auspicio è che i provvedimenti in materia di previdenza contenuti nella legge di bilancio appena approvata, frutto anche dell’impegno sindacale, consentano di garantire appieno l’esercizio di quei diritti”, ha concluso. Qui puoi trovare le ultime news e novità su riforma pensioni.