Riforma pensioni 2018: le news su pensioni anticipate, Ape, esodati, nona salvaguardia, opzione donna

Riforma pensioni 2018, le ultime news. Al centro dell’attenzione politica, c’è l’approvazione della nona salvaguardia per i circa 6000 ex lavoratori esodati rimasti esclusi dalle precedenti tutele. Anche il partito Potere al Popolo ha inserito la nona salvaguardia e Opzione Donna nel suo programma elettorale. Estratto dal programma di Potere al Popolo: «Lottiamo per: l’assunzione di provvedimenti immediatissimi quali la nona salvaguardia per tutti gli esodati rimasti fuori dalle precedenti e la stabilizzazione di “opzione donna”.

Riforma pensioni, nona salvaguardia, opzione donna: i punti del programma del Potere al Popolo nel commento di Luigi Metassi. 

A tal proposito, sottolinea sulla Facebook del Gruppo Comitato Esodati Licenziati e Cessati Luigi Metassi, ex esodato e curatore del blog Il volo della Fenice: «L’uso del superlativo nel provvedimento che riguarda gli esodati lascia intendere che Potere al Popolo abbia assunto la linea del Comitato “Esodati Licenziati e Cessati” che, al riguardo, argomenta la necessità di un provvedimento in tempi brevi per via decretizia. Per Opzione Donna, è importante invece notare l’uso del termine “stabilizzazione” che fa pensare all’intenzione di rendere strutturale l’opzione».

Pochi giorni fa anche Cesare Damiano aveva rilanciato tra gli obiettivi del PD per la prossima legislatura l’APE sociale strutturale, la nona e conclusiva salvaguardia degli esodati, prosecuzione della sperimentazione di Opzione Donna e quota 41, accesso alla pensione con 41 anni di contributi, indipendentemente dall’età pensionabile.

I commenti e la presa di posizione di Orietta Armiliato del CODS sulle propagande politiche ed elettorali.

Intanto, dopo le varie settimane di campagna elettorale, in cui tante promesse e tante proposte sono state avanzate, arriva forte il monito di Orietta Armiliato del CODS, che esorta a diffidare sì dalle promesse affabulatorie ma anche dal praticare l’astensionismo, ed invita comunque alla partecipazione attiva alla vita politica del Paese attraverso l’esercizio del diritto di voto. Rilancia la Armiliato in uno degli ultimi post:«Non ho inteso e non intendo oggi entrare nel minato campo della campagna elettorale tuttavia, una cosa la devo dire se non altro in virtù dell’oggettività di intenti che ha sempre contraddistinto l’operato e le enunciazioni del CODS. Da più di tre mesi ogni giorno tentano di rimbambirci con fantasiose promesse previdenziali alle quali, anche se in molti direttamente o a mezzo degli amministratori dei vari gruppi attivi in FB, abbiamo chiesto (chi con garbo e chi provocatoriamente) maggiori dettagli o conferme, nessuna risposta esaustiva è arrivata. Ad onor del vero, dobbiamo dire che abbiamo ricevuto un lista di enunciazioni di possibili provvedimenti molti dei quali, però, sappiamo aprioristicamente non essere realizzabili….

Difficile, dunque, accettare supinamente di essere scambiati per scimmiette che “non vedono-non parlano-non sentono” ed in più, facilmente addomesticabili. Quindi…riflettiamo, rileggiamo i programmi più e più volte e, come si conviene a chi è responsabilmente dotato di senso civico, non sposiamo l’assenteismo che non ci consentirebbe, per coerenza, di dissentire e protestare dopo e non decidiamo le sorti del nostro Paese solo in base ad un unico provvedimento sia esso presente o assente di un programma che invece, nel suo insieme, può portare vantaggi….magari anche e proprio a “quel provvedimento”. Naturalmente, le mie assunzioni hanno il solo scopo di sensibilizzare i membri del CODS rispetto all’importanza della singola partecipazione attiva alla vita del Paese che non è una roba generica ed asettica ma è la nostra vita ed ognuno di noi, fra qualche giorno, contribuirà a stabilirne le sorti.#ledonnenonsilascianorimbambire».

Pensioni e spesa pensionistica, gli ultimi dati forniti da Itinerari Previdenziali nel commento di Giorgio Ambrogioni.

Sul fronte pensioni, pochi giorni fa il centro studi Itinerari Previdenziali aveva diffuso i dati del rapporto sul bilancio del sistema previdenziale, da cui era emerso come un elevato numero di prestazioni in pagamento, fossero spesso meramente assistenziali. Inoltre, era emerso che i dipendenti pubblici, che rappresentano circa il 17% del totale dei pensionati, pagano circa un terzo di tutte le tasse, e tenendo conto che i redditi dei pubblici dipendenti sono simili a quelli del settore privato, emerge l’enorme evasione fiscale e contributiva di molti settori che ha determinato pensioni basse. I calcoli evidenziano in sostanza che “l’intero onere fiscale sulle pensioni grava sul 20% dei pensionati” e “in gran parte su quei 1,4 milioni di pensionati che hanno pensioni sopra i tremila euro lordi al mese“.

“La spesa pensionistica nel 2016 è ammontata a poco più di 200 mld, che scendono a 150 mld al netto delle imposte, a fronte di entrate contributive di oltre 180 mld: alla luce di questi numeri forniti da Itinerari previdenziali viene smentita ogni ipotesi di ‘allarme pensioni’”. Lo ha detto Giorgio Ambrogioni, presidente di Cida, la Confederazione dei dirigenti e delle alte professionalità pubbliche e private. ‘Il primo punto che l’analisi di Alberto Brambilla pone all’attenzione è quello della separazione fra assistenza e previdenza. La prima, infatti, deve andare necessariamente a carico della fiscalità generale per comprenderne la reale portata e consentire una veritiera lettura dei bilanci dell’Inps”, rimarca Ambrogioni.

La vera notizia è che a pagare le tasse sulle pensioni, per il 90%, sono poco più del 38% dei 16,1 milioni di pensionati e di tale percentuale l’11% ne paga quasi la metà. Al contrario oltre il 51% dei pensionati sono totalmente o parzialmente assistiti dalla fiscalità generale”, sottolinea Ambrogioni. I pensionati che pagano regolarmente le tasse sono quadri, dirigenti pubblici e privati che dopo aver contribuito a coprire una quota importante dell’Irpef da lavoratori attivi, continuano, da pensionati, a versare al fisco una fetta importante dei loro redditi.

Per Ambrogioni il Rapporto presentato da Itinerari previdenziali deve far riflettere la politica, e sollecitare il prossimo governo ad affrontare con serietà il tema delle pensioni, rispettando i diritti acquisiti e consentendo a chi ha lavorato una vita per garantirsi una vecchiaia serena di conservare fiducia nella legge. Qui puoi trovare le ultime news e novità su riforma pensioni.

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