Riforma pensioni 2018: la battaglia dei precoci per Quota 41

Riforma pensioni: la battaglia per Quota 41. E’ attiva una petizione online diretta al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio, al Presidente della Camera ed al Ministro del Lavoro per ottenere la discussione del Ddl 857 del Presidente della Commissione lavoro alla Camera, Cesare Damiano, sulle pensioni anticipate. La proposta di legge 857 prevede l’uscita a partire dai 62 anni di età anagrafica e 35 anni di versamenti contributivi andando incontro ad una penalizzazione massima dell’8% decrescente di 2 punti percentuali per ogni anno di anticipo dell’età pensionabile che è fissato fino ad un massimo di quattro anni. Per i lavoratori precoci, invece, si prevede l’uscita con Quota 41, ovvero dopo il raggiungimento di almeno 41 anni di contributi effettivamente versati senza considerare l’età anagrafica e senza penalizzazioni.

Pensioni e Quota 41: la petizione dei precoci.

La petizione per Quota 41 è nata su iniziativa del gruppo dei “Lavoratori precoci uniti a tutela dei propri diritti”. “Il Ddl 857”, segnalano i precoci, “è fermo da oltre quattro anni e nonostante le 50.000 firme raccolte e consegnate al Presidente della Camera dei Deputati On.le Boldrini non è ancora stato calendarizzato e discusso”.

“La Legge Fornero prima e il Job act dopo, hanno incatenato i lavoratori ultracinquantacinquenni sul posto di lavoro e bloccato il ricambio generazionale”, hanno aggiunto. L’obiettivo al quale tendono i precoci è che siano sufficienti 41 di contributi versati per accedere alla pensione, indipendentemente dall’età anagrafica. La petizione online ha superato le 41mila firme. Qui puoi trovare le ultime news e novità su riforma pensioni.

Informazioni sull'autore