Nei piani del governo Lega-M5S, per il superamento della Legge Fornero vi è in programma la quota 100, quota 41 e proroga dell’opzione donna. La “Quota 100” prevede l’uscita dal mondo del lavoro quando la somma fra età anagrafica e contributi annui versati al fisco raggiunge il valore 100, con un limite minimo a 64 anni e 36 di contributi.
Pensioni, Tito Boeri: No a cancellazione Legge Fornero ma sì alla flessibilità.
“Quota 100 pura costa fino a 20 miliardi all’anno, quota 100 con 64 anni minimi di età costa fino a 18 che si riducono a 16 alzando il requisito anagrafico a 65 anni, quota 100 con 64 anni minimi di età e il mantenimento della legislazione vigente per quanto riguarda i requisiti di anzianità contributiva indipendenti dall’età costa fino a 8 miliardi”. Lo ha detto il presidente dell’INPS, Tito Boeri, nella relazione annuale dell’istituto.
Commentando la decisione dell’esecutivo di smantellare la riforma Fornero sulle pensioni, introducendo quota 100 ha dichiarato Boeri: “Ripristinando le pensioni di anzianità con quota cento o 41 anni di contributi si avrebbero subito circa 750.000 pensionati in più“.
“Tornare indietro del tutto” dalla legge Fornero, ha spiegato il numero dell’Inps, “non è possibile”, coloro che hanno subito “gli effetti più dirompenti di quella riforma” si sentirebbero “beffate, a partire dalle donne“, aggiungendo come anche i costi del ripristino in toto o in parte delle pensioni di anzianità allora vigenti sarebbero “molto elevati”.
Tito Boeri, ha avvertito, che si innescherebbe anche un circolo vizioso che porterebbe a ridurre l’occupazione ed ha spiegato “Possiamo tuttavia permetterci una maggiore flessibilità”. Ed ha sottolineato: “accelerando la transizione al metodo contributivo”.
“La storia recente dei giovani nel nostro Paese è una storia di inesorabili revisioni al ribasso delle loro aspettative. Fra queste delusioni anche quella di ritrovarsi sempre, quale che sia l’esito del voto, con governi che propongono interventi a favore dei pensionati”, ha detto Tito Boeri.
Il presidente dell’Inps poi facendo riferimento al declino demografico connesso alla riduzione dei flussi migratori ha dichiarato: “Il nostro sistema pensionistico è in grado di reggere alla sfida della longevità, almeno sin quando si manterrà l’adeguamento automatico dell’età pensionabile alla speranza di vita e la revisione dei coefficienti di trasformazione. Ma non ha al suo interno meccanismi correttivi che gli permettano di compensare un calo delle coorti in ingresso nel nostro mercato del lavoro”.