Riforma pensioni: Quota 100, Ape sociale e rivalutazione

Le ultime novità sulle pensioni sono legate alla manovra economica 2019. La bocciatura da parte della Commissione Bilancio della Camera dell’emendamento che aveva l’obiettivo di rendere l’Ape sociale una misura stabile a partire dal 1° gennaio 2019, ha scatenato l’immediata reazione di Cgil, Cisl e Uil. La piattaforma sindacale ha precisato con un comunicato congiunto che “non avrebbe alcun senso inserire anche questo provvedimento all’interno di un successivo pacchetto pensioni”.

Per i sindacati “sarebbe inaccettabile non prorogare da subito una misura che risponde ogni anno a migliaia di persone, tutelando chi ha un’invalidità superiore al 74%, coloro che assistono un familiare con handicap, i lavoratori che svolgono mansioni gravose e di i disoccupati, lavoratrici e lavoratori che nella maggior parte dei casi verrebbero esclusi da Quota 100”. Cgil, Cisl e Uil chiedono quindi al Governo “un segnale immediato”. Tra pochi giorni migliaia di disoccupati over 63 anni perderanno la possibilità di accedere ad una prestazione, è un errore clamoroso pensare di superare la Riforma Fornero non confermando questo strumento di tutela”, hanno precisato le organizzazioni sindacali.

Per la Uil la Legge di bilancio non contiene misure atte a contrastare il “gender pension gap”

In tema di riforma delle pensioni, Laura Pulcini, Responsabile Nazionale del Coordinamento Nazionale Pari Opportunità e Politiche di Genere della Uil, ha segnalato che “nella proposta di Legge di Bilancio emerge la mancanza di misure atte a contrastare il ‘gender pension gap’ che, nel nostro Paese, ancora presenta notevoli disparità a danno di milioni di lavoratrici”.

Pulcini ha osservato, inoltre, che “il requisito contributivo richiesto per l´accesso a Quota 100 taglia fuori molte lavoratrici dalla possibilità di utilizzare questo nuovo strumento”. Per l’esponente sindacale “è indispensabile, quindi, agire rapidamente con misure adeguate che valorizzino il lavoro di cura svolto dalle donne e i periodi di maternità, con contribuzione figurativa anche per i periodi al di fuori del rapporto di lavoro e attraverso il riconoscimento di dodici mesi di anticipo sull’età o sui contributi richiesti per ogni figlio”.

Ma non basta: “Bisogna, poi, prorogare Opzione donna  e riconfermare l´Ape sociale, misure che in questi anni hanno tutelato migliaia di lavoratrici”. Per la Uil “è necessario agire con decisione da subito, perché la frammentarietà e la discontinuità della carriera delle lavoratrici, oltre che il persistere di una differenza salariale sempre più divergente fra uomini e donne sono condizioni croniche che vanno urgentemente affrontate e sanate”. “Senza questi interventi, sempre più donne si avvicineranno alla soglia di povertà e all’emarginazione sociale”, ha sottolineato Pulcini.

Rivalutazione delle pensioni, le ultime novità.

Le ultime novità sulla rivalutazione delle pensioni riguardano l’ipotesi che possa essere ulteriormente prorogata la normativa vigente in materia, entrata in vigore con la finanziaria 2014, la cui scadenza è fissata per il 31 dicembre 2018. A partire dal 1°gennaio, se non vi saranno interventi normativi in merito, la rivalutazione delle pensioni tornerà ad essere regolata dalla legge 388/2000, garantendo un aumento dell’importo dei trattamenti.

Il segretario confederale della Uil, Domenico Proietti, ritiene “inammissibile mettere in discussione la rivalutazione delle pensioni, dopo 6 anni di blocchi, che rientra in vigore dal 1° gennaio 2019”. “Un ulteriore blocco sarebbe un’enorme ingiustizia per i milioni di pensionati che in questi anni hanno sopportato pesanti sacrifici. La rivalutazione delle pensioni è una questione di equità che il governo deve garantire“, ha puntualizzato.

Informazioni sull'autore