Doveva avere inizio quest’oggi la discussione sul disegno di legge di Bilancio in aula alla Camera, invece il testo è ancora fermo in Commissione bilancio per l’esame degli emendamenti. L’esame del ddl Bilancio, secondo l’agenda dei lavori, dovrebbe avere inizio domani e dovrebbe concludersi il 7 dicembre. Il condizionale è d’obbligo, visto l’evidente ritardo sulla tabella di marcia.
Una cosa è certa: nel pacchetto di emendamenti presentati dal Governo alla manovra economica non c’è traccia di Quota 100 e del Reddito di cittadinanza, ma neanche dei tanto pubblicizzati tagli alle pensioni d’oro. Il presidente della Commissione Bilancio della Camera, Claudio Borghi, ha spiegato al Gr1 Rai di Radio Rai che i termini per la presentazione degli emendamenti al disegno di legge di bilancio sono scaduti quindi, per il “pacchetto pensioni” bisognerà attendere il passaggio al Senato.
Le dichiarazioni di Borghi su Quota 100
In riferimento alle pensioni con Quota 100, Borghi ha dichiarato che “in manovra verrà licenziato un testo che contiene i fondi con le cifre accantonate per queste misure nella loro interezza”. Per il momento, dunque, “non cambiano i saldi”. Su Quota 100, però, ha precisato: “La platea dei beneficiari avrà costi minori perché se la norma prevede l’opzione per tutti di andare in pensione, non è detto che tutti la accoglieranno, c’è tanta gente che sta bene al lavoro”. “Se imputare questi costi minori a minore deficit oppure ad altri investimenti sarà poi una decisione politica che (il governo) prenderà nell’interlocuzione con l’Europa”, ha aggiunto.
Quota 100 e le anomalie della riforma pensionistica secondo Damiano.
Cesare Damiano, candidato alla segreteria del Pd, in un’intervista rilasciata a “Il Dubbio”, ha manifestato molte perplessità su Quota 100. Secondo l’esponente dem la riforma delle pensioni ideata dal Governo Lega-Movimento 5 Stelle è “piena di anomalie”. Un’anomalia evidente secondo Damiano è “il fatto che nella legge di Bilancio venga indicata soltanto la cifra che verrà spesa per le pensioni, ovvero 6,7 miliardi di euro, ma manchi il dettaglio circa la modalità con la quale si intende realizzare Quota 100″. Inoltre, ha sottolineato l’ex Ministro del lavoro, la misura sarebbe chiamata in maniera impropria Quota 100, non essendo, di fatto una quota.
“Se lo fosse, nella somma per arrivare a 100 l’età anagrafica e gli anni di contributi dovrebbero essere mobili. In realtà non è così, perché è stato posto il requisito fisso dei 38 anni di contributi. Quindi, a Quota 100 può accedere solo chi ha compiuto 62 anni, visto che la somma deve fare, appunto, 100. Chi ne ha 63 arriva a 101, e così via”, ha chiarito.
Per quanto riguarda l’importo dell’assegno pensionistico erogato con il regime di Quota 100 , l’esponente dem ha affermato: “È evidente che, se una persona va in pensione a 62 anni anziché all’età convenzionale di 67, versa 5 anni in meno di contributi. Più si versano contributi, più migliora la pensione. Quota 100 è uno scambio: la pensione è più bassa, ma in cambio si va in pensione prima”.