Si è svolta ieri una riunione tra il Vice Premier Luigi Di Maio, affiancato da altri rappresentanti di Governo, ed i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, rispettivamente, Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo. Nel corso della riunione si è stabilito di predisporre una serie di incontri ulteriori, il cui calendario sarà definito oggi. I temi che verranno affrontati nel corso di questi appuntamenti sono la previdenza, le politiche attive, il salario minimo e la rappresentanza.
“Si apriranno a breve con le rappresentanze sindacali dei tavoli tecnici sul ddl crescita, sul ddl salario minimo e sullo ‘sblocca cantieri’ , si legge in una nota diffusa dal Ministero del lavoro al termine del vertice. Di Maio ha dichiarato: “Durante l’incontro alcune sigle sindacali hanno mostrato apertura sul tema del salario minimo”. Il ministro ha precisato su questo tema che il salario minimo non vuole superare la contrattazione sindacale.
Salario minimo quale diritto
“Il salario minimo non è una prova di forza, non è un ricatto. Il salario minimo garantito è un diritto che in Italia ancora (e colpevolmente) manca“, ha dichiarato il Vice Premier via social. “Su questo anche alcune sigle sindacali sono d’accordo. Con i sindacati torneremo a sederci intorno a un tavolo nei prossimi giorni per discutere nel dettaglio questa importante proposta di legge”, ha aggiunto.
Accordo con le imprese
“Ma sono d’accordo anche le imprese, che ho avuto il piacere di ospitare ieri al Mise per presentare loro il progetto incentivi.gov.it. Sono sicuro che il tavolo si farà sempre più ampio e, insieme a me, siederanno fianco a fianco lavoratori e imprenditori per donare al Paese la legge sul salario minimo garantito che merita. Una grande rivoluzione che toccherebbe le vite di milioni di cittadini. Migliorandole, finalmente”, ha concluso Di Maio