I due cantautori Ermal Meta e Fabrizio Moro, in gara con l’inedito Non mi avete fatto niente”, riabilitati al Festival di Sanremo dopo una giornata di limbo, dicono la loro sulla vicenda che li ha amareggiati. La gestione da parte della Rai del caso Ermal Meta e Moro non è stata delle migliori. Accusati di plagio di un brano di Sanremo 2016, inizialmente sono stati perdonati. “Sapevamo tutto, nessun problema”, avevano detto gli organizzatori di Sanremo. Poi, improvvisamente, il ripensamento: “Sospesi”.
Il brano Non mi avete fatto niente riammesso in gara: Meta e Moro amareggiati per il trattamento subito.
La notizia di oggi infatti è che il brano Non mi avete fatto niente è stato riammesso. Brano contro il terrorismo, le guerre e la violenza: una ballata toccante che potrebbe rivelarsi molto forte per la vittoria finale. La notizia è stata accolta con un coro di protesta in conferenza stampa a Sanremo. Dopo un giorno di discussioni, valutazioni, summit in Rai e angosce consumate dentro e fuori dall’Ariston e sul web la vicenda che ha visto coinvolti Ermal Meta e Fabrizio Moro si risolve in un nulla di fatto. O meglio, dopo 36 ore nel limbo dell’incertezza, per la coppia il festival continua. La Rai, fatte le opportune valutazioni, ha ritenuto che il loro brano ‘Non mi avete fatto niente’ rientra perfettamente nel “perimetro previsto dal regolamento” ed essendo “conforme al requisito di novità previsto” la canzone non è stata quindi esclusa dal Festival.
Nonostante la “riabilitazione”, la coppia è apparsa visibilmente amareggiata. “Non c’è dubbio che questa vicenda ci abbia un po’ penalizzato ai fini del festival. Si è parlato di plagio, e quando la gente sente plagio – si sfoga Moro – si ferma, prende le distanze, non va ad approfondire e quindi, anche se plagio non è, la macchia rimane comunque. E’ quella parola ad avermi fatto più male: su quella canzone – rivendica – ho lavorato un anno. I fatti del Bataclan mi hanno dato lo spunto per andare a ricomporre un nuovo brano riprendendo una cosa su cui avevo lavorato io. E’ farina del mio sacco. Poi Ermal ci ha messo del suo”.
L’importante, ripetono, è che ora “comunque siamo in gara con una canzone bella che porta un messaggio importante”. Ma la ferita brucia, “Tutti ci conoscente, sapete chi avete davanti, siamo due cantautori. Abbiamo avuto la fortuna di poter trasformare con fatica la nostra passione in lavoro e lo facciamo da molti anni – ribadisce con forza Meta -. Non avete davanti a voi due furbacchioni, non avrebbe avuto senso, le canzoni non ci mancano… Ne abbiamo a sufficienza per fare tre dischi. Siamo sicuri di mantenere intatta la nostra integrità artistica. Noi creiamo e la creatività è infinita come le vie del Signore”.
Per il regolamento del festival, fino a un terzo del brano può essere composto da stralci ‘campionati’ di canzoni già edite. “Siamo rimasti nei limiti e per di più non abbiamo usato il campionamento di Blu dipinto di Blu, ma di una canzone praticamente sconosciuta – ribattono a chi li accusa di aver “barato” -. Non mi avete fatto niente non era stata scritta per il festival e non ci siamo posti il problema di come farla o non farla, per di più sarebbe bastato cambiare anche solo una nota per evitare tutto ‘sto casino”.