Riforma pensioni, Quota 100 e pensioni minime

Le ultime novità sulle pensioni vengono dalle affermazioni del Vice Premier Luigi Di Maio in un’intervista rilasciata a “Stasera Italia”. “Gennaio è il mese in cui faremo il decreto per istituire il Reddito di cittadinanza, per aumentare le pensioni minime a 780 euro, incluse le pensioni d’invalidità per chi è in difficoltà e Quota 100 per superare la Fornero“, ha dichiarato.

In riferimento alle misure entrate in vigore con la Legge di bilancio 2019, Di Maio ha ribadito che è falso parlare di tagli alle pensioni “perché le uniche pensioni che saranno toccate saranno le pensioni d’oro, che per noi sono da 4.000 euro netti in su”. Ed ha sottolineato: “Tutte le altre pensioni con l’aumentare dell’inflazione avranno l’aumento anche nel 2019”. Relativamente alle proteste dell’opposizione nel corso dell’approvazione della Legge di Bilancio ha affermato di non essersi scandalizzato, ma di  ritenere importante “aver portato a casa queste misure, che sono solo l’inizio”.

La verità sulle pensioni di Luigi Marattin

Luigi Marattin, capogruppo  Pd in Commissione Bilancio della Camera, ha voluto fornire la sua verità sulle misure introdotte con la legge di Bilancio, stilando una lista, in risposta a quella fatta circolare qualche giorno fa dal Movimento cinque stelle. “Facciamo un po’ di chiarezza sulla Legge di Bilancio del governo M5S-Lega? Qui vi sono solo informazioni certificate, che ogni cittadino può verificare autonomamente. Noi siamo convinti, infatti, che un dibattito pubblico così inquinato da fake news di ispirazione governativa non sia un buon segnale per la salute della nostra democrazia. Così vi invitano a verificare tutte queste informazioni, senza abboccare alle bugie della maggioranza e del governo”, ha affermato Marattin sul sito del Partito democratico.

In tema di pensioni, secondo  l’ex consigliere economico della Presidenza del Consiglio dei Ministri,  gli importi degli assegni diminuiranno. “I pensionati – tranne quelli sopra i 4.500 euro lordi al mese – non avranno meno soldi rispetto al 2018. Ma avranno meno soldi (a partire da quelli sopra i 2.000 euro mensili lordi) rispetto a quello che avrebbero avuto se il governo non fosse intervenuto. Era previsto infatti dai governi precedenti che dal 2019 le pensioni fossero più alte in valore nominale, perché maggiormente adeguate all’andamento dell’inflazione. Il governo invece diminuisce questo adeguamento, ricavandone complessivamente 2,2 miliardi in tre anni. Soldi che sarebbero rimasti nelle tasche dei pensionati, e invece vengono acquisiti dallo Stato”, ha chiarito Marattin.

La riforma delle pensioni di Damiano

“Il continuo rinvio delle misure che riguardano Quota 100 e il Reddito di cittadinanza, dimostra le difficoltà nelle quali si dibatte il Governo”, ha dichiarato Cesare Damiano, dirigente del Partito democratico, per il quale “con le promesse e la demagogia non si apparecchia la tavola”.

Per Damiano gli obiettivi da raggiungere in campo previdenziale sono chiari: “La flessibilità previdenziale, la riapertura e l’accelerazione del turnover per far spazio ai giovani nel mondo del lavoro e vogliamo dare un reddito a chi è realmente povero: del resto lo abbiamo già fatto con il Reddito di Inserimento”.

Quello che non vogliamo sono però le promesse non mantenute e le facili illusioni. Solo le pensioni di cittadinanza costano 12 miliardi all’anno, che si sommano al Reddito di cittadinanza, che è un’altra cosa, alla Quota 100, ai 41 anni di contributi, alla nona salvaguardia degli esodati, a Opzione Donna e al blocco dell’aspettativa di vita che, dal primo gennaio, ha fatto salire di 5 mesi l’età pensionabile di vecchiaia e di anzianità”, ha sottolineato l’esponente dem. “Purtroppo, i conti non tornano e la Ragioneria vigila, indipendentemente dai Governi in carica. Aspettiamo con ansia il Decreto del Governo”, ha concluso.

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