Amnisia e indulto, carceri e detenuti: ultime news su sovraffollamento e emergenza carceraria

La situazione nelle carceri italiane non accenna a migliorare. Le strutture penitenziarie sono afflitte dal grave problema del sovraffollamento, il cui tasso, il più alto d’Europa, è pari al 119,8%. A Como, Taranto, Brescia e Larino ci sono punte di sovraffollamento del 200%. Antigone lancia un allarme: se la situazione continua ad essere quella attuale, con numeri costantemente crescenti, si arriverà, nel giro di pochi anni, nella medesima situazione che produsse, nel 2013, la condanna all’Italia da parte della Corte Europea dei Diritti Umani.

La situazione nelle carceri italiane: sovraffollamento, spazi ristretti, poca possibilità di lavorare. 

Le carceri sono estremamente sovraffollate, e gli spazi delle celle sono angusti: nel 30,3% delle carceri visitate dai rappresentanti di Antigone vi sono celle in cui non erano garantiti neanche i 3 metri quadri per detenuto. Ci sono, inoltre, pochi spazi verdi e luoghi spesso inadeguati per ricevere la famiglia, in particolar modo i bambini. Restare in contatto con i propri cari diventa estremamente difficile, considerando che anche le comunicazioni via Skype, consentite dalla legge, non sono possibili nel 65,6%  delle strutture penitenziarie. Le condizioni di vita difficile e tanti altri fattori negativi contribuiscono ad aumentare il numero di detenuti deceduti, basti pensare che nei primi mesi del 2019 i suicidi sono stati ben 26.

Altre note negative sono il lavoro in carcere e le attività scolastiche. In Italia sono solo l’1,8% le strutture carcerarie che collaborano con aziende private, ed inoltre i corsi di formazione del personale nelle carceri coinvolge appena il 7,8% dei detenuti. Anche le attività scolastiche scarseggiano. A Rebibbia, ad esempio, un gran numero di detenuti non potrà prendere parte a corsi scolastici a causa di un numero esiguo di classi attivate rispetto al numero delle domande pervenute.

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