Amnistia, carceri e detenuti: Verini e Ginetti insistono sulla funzione rieducativa della pena

La scorsa settimana i parlamentari dem umbri Walter Verini e Nadia Ginetti sono stati in visita a Capanne, il carcere di Perugia, dove hanno incontrato la direttrice del carcere di Perugia Bernardina di Mario, insieme ai comandanti Brillo e Tosoni e ad alcuni agenti di polizia penitenziaria. Pochi giorni prima si era verificata una situazione d’allarme, dopo il suicidio di un detenuto, tra materassi bruciati e proteste in cella, e rissa sfiorata. Fabrizio Bonino, segretario nazionale per l’Umbria del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe, ha sintetizzato l’accaduto: “Qualcuno ha messo in circolo la falsa e assurda notizia che il detenuto sarebbe stato ucciso. E questo ha indotto gli altri detenuti, ristretti nei quattro piani del Reparto circondariale, a bruciare materassi e a dare corso a folli e forti proteste. Direttore e Comandante del carcere hanno disposto per il personale di Polizia penitenziaria in servizio di disporsi in assetto anti-sommossa, ma per fortuna non è stato necessario intervenire. La Polizia penitenziaria ha saputo fronteggiare anche questi drammatici eventi”.

I parlamentari umbri del Pd Walter Verini e Nadia Ginetti, dopo la grave situazione venutasi a verificare presso l’istituto hanno contattato “direttamente il Ministro perché è necessario che si diano subito segnali concreti di attenzione e di vicinanza alle forze di polizia penitenziaria, cui va la nostra solidarietà e si prendano concreti provvedimenti per allentare la tensione e mettere tutto il personale nelle condizioni di svolgere il loro delicato lavoro”. Secondo quanto riportato da umbriadomani.it, i due parlamentari, in visita a Capanne, hanno sentito il dovere di assicurare “il sostegno a tutti coloro che operano in un’istituzione modello come il carcere di Perugia dopo eventi che evidentemente hanno colpito e scosso…Abbiamo registrato la grande professionalità con la quale in queste ore si sono governati momenti drammatici di emergenza. Ora, però, pensiamo ci sia bisogno urgente di assumere provvedimenti immediati…su tutti la garanzia di un organico effettivo e operativo”.

Verini e Ginetti ribadiscono l’importanza e la necessità della funzione rieducativa della pena.

Ed ancora hanno rilanciato l’importanza del lavoro e della rieducazione all’interno degli istituti di pena e detenzione: “Servono, quindi, maggiori risorse dal provveditorato per far lavorare e formare i detenuti, perché più lavoro e più formazione per i detenuti significano non solo un clima più sereno nelle carceri, ma soprattutto meno tendenza a tornare a delinquere e una società più sicura. Abbiamo chiesto, infine, di attuare da subito i protocolli regionali per l’assistenza e la prevenzione psichiatrica.

Per Verini e Ginetti è necessario mettere in pratica con tutti gli strumenti il dettato costituzionale dell’articolo 27 della Costituzione, che individua nel carcere un istituto di pena e di rieducazione. “Gli impegni in questo senso messi in essere dalla sinistra negli anni scorsi sono stati disattesi dall’atteggiamemto di Salvini: sminuire il ruolo rieducativo delle carceri e dire ‘buttiamo via la chiave significa rendere la società più insicura e il paese più incivile”, concludono i due esponenti dem.

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