Amnistia e indulto, carceri e detenuti: nuovi episodi di violenza, la polizia penitenziaria sempre più sotto stress

Un nuovo episodio di violenza si è verificato all’interno delle carceri italiane, stavolta a Castrovillari, dove un detenuto hanno aggredito gli agenti di polizia penitenziaria. Ad un detenuto di nazionalità egiziana è stato negato un permesso premio, e per questo ha aggredito un agente, colpendolo in testa con un oggetto in ferro.

Un altro detenuto è intervenuto per placare la rissa, ma è stato anch’egli aggredito. Stessa sorte è toccata ad un altro agente, intervenuto per bloccare il detenuto bellicoso. L’egiziano è stato poi portato in isolamento, mentre i due agenti feriti sono stati portati al pronto soccorso, dove sono stati applicati loro dei punti alla testa.

Il segretario regionale dell’USPP Giorgio Federico ed il vice Vincenzo Ventura hanno commentato la vicenda, evidenziando come sia sempre più rischioso lavorare in carcere: “Tutto questo grazie alla mano larga dell’attuale Governo nei confronti dei detenuti, insieme alla completa assenza dell’amministrazione centrale e regionale penitenziaria. Questi sono gli effetti della cosiddetta vigilanza dinamica, delle celle aperte, e dei benefici premiali concessi indistintamente ai detenuti nonostante i gravi episodi che si verificano in tutte le carceri. È ormai evidente a tutti che è arrivato il momento di dotare tutti gli agenti di strumenti idonei a contrastare le continue aggressioni che subiscono giornalmente”.

Le ultime news dal mondo delle carceri: le dure condizioni di vita ad alto livello di stress per gli agenti di polizia penitenziaria.

La situazione nelle carceri si fa sempre più critica, e si stima che un terzo del personale di polizia penitenziaria soffre d’ansia e di depressione. Conseguentemente, aumenta il rischio di suicidio, ed infatti in tre anni si sono tolti la vita ben 17 agenti, di cui sei solo lo scorso anno. Come riporta Panorama, il 65% degli agenti vive la situazione lavorativa con grandissimo stess, e di questi il 35,45% si trova in una condizione di elevato rischio suicidio.

La carenza di personale nelle carceri contribuisce ad aumentare lo stress, in quanto fa si che gli agenti siano sottoposti ad un carico di lavoro eccessivo (gli straordinari sono sempre più frequenti) e va inoltre considerato il sovraffollamento dei detenuti e l’età anagrafica media degli agenti, che risulta sempre più alta.

La carenza di personale fa sì che gli agenti debbano spesso coprire ruoli con maggiori responsabilità, con conseguente aumento dello stress per la paura di sbagliare. Anche la gestione di detenuti stranieri o con problemi mentali causa grande stress. Qui puoi trovare tutte le ultime news su amnistia, indulto e carceri.

Informazioni sull'autore