La situazione nel carcere di Poggioreale sta diventando invivibile, ed a confermarlo sono i due suicidi avvenuti in pochi giorni di distanza l’uno dall’altro. I detenuti qui vivono un incubo, e non vi è alcuna possibilità di rieducazione. A parlare della situazione che si vive all’interno di questa struttura penitenziaria sono Pietro Ioia, il presidente del comitato ex detenuti, e Salvatore Ronghi, il segretario di Sud Protagonista, che chiedono la chiusura del carcere di Poggioreale per aprire una nuova struttura penitenziaria fuori dal centro cittadino.
Le ultime news dal mondo del carcere: la situazione a Poggioreale.
Pietro Ioia ha affrontato il problema del sovraffollamento nel carcere di Poggioreale. Qui ci sono circa 2200 detenuti, ma la capienza regolamentare è di 1600 posti, e la situazione è diventata invivibile. “Due suicidi in pochi giorni ed una situazione che ormai è da tempo fuori controllo. Questo ormai non è un carcere è un vero inferno, dove tutti sanno ma in pochi parlano. Due anni fa il governo si era impegnato insieme alla cassa depositi e prestiti di chiudere questo carcere e di aprirne un altro in periferia. Questo però, non è solo un problema dei detenuti ma anche della polizia penitenziaria che è sempre efficace a scongiurare situazioni come quelle vissute nei giorni scorsi”. Ioia ha poi paragonato Poggioreale ad Alcatraz: “Il carcere di Poggioreale è un luogo che produce morte”.
A protestare contro le inumane condizioni di vita a Poggioreale è anche Salvatore Ronghi: “Questa struttura è vecchia e non può garantire la dignità delle persone. Oltre ai suicidi, ce ne sono altri 47 tentati, ciò dimostra che questo luogo pregiudica lo stato mentale di chi ci vive”. Ronghi parla anche di un altro, grave problema: il sottorganico del personale di polizia.