Caso Alitalia: il Consiglio dei Ministri approva il decreto legge per il prestito

Il Consiglio dei Ministri si è riunitosi ieri, lunedì 2 dicembre 2019, alle ore 20.40 a Palazzo Chigi, ha approvato un decreto-legge che introduce misure urgenti per assicurare la continuità del servizio svolto da “Alitalia – Società Aerea Italiana S.p.a.” e “Alitalia Cityliner S.p.a.”, entrambe in amministrazione straordinaria.

Al fine di consentire l’espletamento, entro il 31 maggio 2020, delle procedure per il trasferimento dei complessi aziendali facenti capo al gruppo Alitalia in amministrazione straordinaria, con il decreto si conferma, nell’anno 2019, il finanziamento a titolo oneroso di 400 milioni di euro già previsto dal decreto-legge 26 ottobre 2019, n. 124 (cd. decreto fiscale). Il prestito è destinato a finanziare le indifferibili esigenze gestionali di Alitalia e l’esecuzione, da parte dell’organo commissariale, del piano delle iniziative e degli interventi funzionali all’efficientamento della struttura nonché alla tempestiva definizione del trasferimento dei complessi aziendali, affinché sia assicurata la discontinuità, anche economica, della gestione da parte del soggetto cessionario.

Lo sciopero del settore

“Pensiamo sia necessario mandare un messaggio molto forte: le nostre categorie hanno proclamato per il 13 dicembre lo sciopero di tutto il settore Alitalia perché siamo contrari a qualsiasi idea di spezzatino, di disperdere quello che è un patrimonio del nostro Paese” ha dichiarato qualche giorno fa il segretario generale della Cgil Maurizio Landini.

Landini ha precisato:”Sulla aviolinea i numeri in questi anni sono chiari: nonostante la gestione commissariale, siamo in presenza di un’azienda e di una compagnia che continua ad aumentare i voli. È chiaro che l’idea di spezzettare non ci convince, abbiamo bisogno di affermare degli investimenti e una politica industriale che rafforzi il lungo raggio e gli aspetti di qualità che esistono dentro quest’azienda”.

“Occorre un vero piano industriale ed una politica di investimenti”

“Non venga in mente al Governo che la soluzione per Alitalia sia lo “spezzatino” in più aree operative con la conseguente svendita dei singoli pezzi, come qualcuno ipotizza. Questa sarebbe una strada assolutamente sbagliata, inaccettabile ed insostenibile. Una sciagura per la compagnia aerea e per il paese. Alitalia è un patrimonio nazionale. Per questo va trovata una soluzione che rilanci l’azienda, salvaguardando la sua unitarietà attraverso un vero piano industriale ed una politica di investimenti“, hanno dichiarato in una nota congiunta il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan ed il segretario generale della Fit-Cisl Salvatore Pellecchia.

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