Caracas (Venezuela) – Juan Guaidó, il leader dell’opposizione autoproclamatosi presidente ad interim del Venezuela, è rientrato a Caracas dopo aver trascorso l’ultima settimana all’estero per una serie di appuntamenti internazionali. Il 22 febbraio, Guaidó si è recato a Cucuta, nonostante il divieto di lasciare il Venezuela in vigore da gennaio. Dopo una visita in Colombia, ha visitato tutti i paesi latinoamericani che lo hanno sostenuto, tra cui Paraguay, Ecuador, Argentina.
Guaidó è sbarcato all’aeroporto di Caracas, dove è stato accolto da centinaia di persone e da una schiera di giornalisti. All’aeroporto internazionale, gli ambasciatori di Germania, Spagna, Paesi Bassi e altri Paesi stavano aspettando il suo l’arrivo. Dopo una breve conversazione con la stampa, Guaidó è salito in macchina e ha lasciato l’aeroporto con un piccolo corteo automobilistico.
Guaidó: “Continuiamo con la mobilitazione”.
Nei giorni scorsi, Nicolas Maduro non aveva escluso l’ipotesi di arresto per Guaidó, reo di aver lasciato il Paese nonostante il divieto imposto dalla Corte Suprema venezuelana. “Continuiamo a scendere in piazza, continuiamo con la mobilitazione”, ha detto il leader dell’opposizione. “Sappiamo quali rischi stiamo affrontando, questo non ci ferma”, ha concluso.
Maduro: “Gli aiuti internazionali sono una provocazione”.
Il 23 febbraio scorso, l’opposizione del Venezuela aveva fatto introdurre aiuti umanitari per il Paese, che le autorità venezuelane, rappresentate dal Capo dello Stato, Nicolas Maduro, non hanno accettato. Il governo Maduro ha dichiarato che non vi è alcuna crisi umanitaria e che i tentativi di fornire aiuti umanitari sono provocazioni.