Londra – Così ha scritto su Twitter il referente sulla Brexit del Parlamento europeo, Guy Verhofstadt: “La Camera dei Comuni ancora una volta vota contro tutte le opzioni. Una ‘Hard Brexit’ diventa quasi inevitabile. Mercoledì il Regno Unito ha un’ultima possibilità di uscire dall’impasse o dovrà affrontare l’abisso“. Lo ha scritto dopo il voto della Camera dei Comuni che lunedì ha respinto le alternative al piano di Theresa May.
La stessa opinione ha espresso il negoziatore della Ue, Michel Barnier, un’uscita senza accordo del Regno Unito dall’Ue diventa “ogni giorno più probabile“. E ribadisce: “Non è mai stato il mio auspicio ma diventa ogni giorno più probabile”. “L’Ue dei ventisette è ora pronta” a far fronte a questa ipotesi. “Non dimentichiamo innanzitutto che abbiamo già un accordo e che è stato concluso da Theresa May, il governo britannico, il Consiglio europeo e il Parlamento europeo il 25 novembre scorso, quattro mesi fa” ricorda.
Theresa May riunisce il Governo.
“Abbiamo cercato di fare in modo che il Regno Unito potesse lasciare l’Ue il 29 marzo, come il Regno Unito aveva previsto. Se il Regno Unito vuole ancora lasciare l’Ue in modo ordinato, questo accordo, questo trattato è e sarà l’unico”. Dopo il no dei Comuni alla ‘Soft Brexit’, intanto, la premier riunisce il governo nel disperato tentativo di salvare la sua versione di accordo sul divorzio dall’Ue.
Tre ore di discussione
I ministri si incontreranno “per una riunione di governo politica”, assenti i funzionari, della durata prevista di tre ore: sul tavolo le opzioni aperte al momento, quella di un no deal, un’uscita accordo il 12 aprile, di nuove elezioni politiche, di un secondo referendum. Seguiranno due ore di discussione sugli affari correnti.