Pensioni anticipate 2018. Le ultime novità sulla misura di Opzione Donna

Pensioni anticipate 2018: gli obiettivi da raggiungere per Cesare Damiano. Il presidente della Commissione lavoro alla Camera, Cesare Damiano, ha elencato una serie di interventi sulle pensioni, contenuti nel programma elettorale del Pd. “I nostri obiettivi sono semplici”, ha affermato”, “rendere strutturale l’Ape sociale (che scade alla fine di quest’anno), realizzare la nona e conclusiva salvaguardia degli esodati, proseguire la sperimentazione di Opzione Donna e consentire l’accesso alla pensione con 41 anni di contributi, indipendentemente dall’età pensionabile”.

Pensioni anticipate ed Opzione donna: il punto del Movimento Opzione Donna.

Il Movimento Opzione Donna ha richiesto spiegazioni al Cesare Damiano circa il punto riguardante la “prosecuzione del regime sperimentale Opzione Donna”. “La invitiamo a chiarirci pubblicamente cosa concretamente il Partito Democratico e, dunque, Lei, ritenga resti “ancora da fare” per le lavoratrici che attendono la c.d. Opzione Donna”, hanno sottolineato le amministratrici del Movimento Opzione Donna, Lucia Rispoli e Teresa Ginetta Caiazzo.

Il Movimento Opzione Donna chiede di sapere in via ufficiale:”Se il Partito Democratico intende effettivamente prorogare, almeno al 2018, il termine per la maturazione dei requisiti contributivi ed anagrafici delle lavoratrici previsto dal regime sperimentale Opzione Donna ex lege 243/2004, ad oggi fermo al 31.12.2015; se il Partito Democratico ritiene che il provvedimento di approvazione della Proroga di Opzione Donna al 2018 costituisca una priorità per le migliaia di donne che stanno attendendo ormai da tre lunghi anni tale proroga”.

Il Movimento Opzione donna chiede di sapere, inoltre, “se l’iter legislativo per il provvedimento di proroga della legge 243/2004 avente ad oggetto la c.d. Opzione Donna sarà approvato nei primi tre mesi del prossimo governo, attesa la necessità e la particolare urgenza che rappresenta l’applicazione di una misura di flessibilità in grado di offrire una concreta ed immediata risposta all’ampia platea delle Donne di 57/58 anni (occupate e disoccupate) con 35 anni di contributi”.

Il gruppo nato in rete ha precisato:”In particolare, osserviamo che sussiste una certa discrasia fra i vari e non chiariti obiettivi indicati per “Opzione Donna” dal Partito Democratico nel programma elettorale e le sue dichiarazioni in quanto da un lato, il programma elettorale del PD riporta testualmente a pag. 35 del capitolo rubricato “Una pensione per i giovani”: “In questa ottica, è necessario rendere strutturali: …… l’opzione donna (anche per chi ha meno di 63 anni, se ha raggiunto il requisito contributivo richiesto)”; dall’altro, Lei dichiara la necessità di una “prosecuzione del regime sperimentale Opzione Donna” senza specificare altro, e tantomeno fa riferimento a quanto di diverso indicato nel programma del suo partito in merito ad Opzione Donna, che pure necessita, come già detto, di ulteriori elementi per poter costituire una risposta valida ed attendibile”.

Riteniamo che sia giunto il momento per il Partito Democratico di fare definitivamente chiarezza su “cosa resta ancora da fare” per le lavoratrici di 57 e 58 anni con 35 anni di contributi che maturano il requisito anagrafico e contributivo dopo il 31.12.2015 previsto dalla legge 243/2004″, hanno concluso le amministratrici del Movimento Opzione Donna. Qui puoi trovare le ultime news e novità su riforma pensioni.

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