Il programma stilato dal Governo M5S-Pd prevede alcuni interventi riguardanti in maniera specifica le donne. Al punto 4 si legge che occorre introdurre una legge sulla parità di genere nelle retribuzioni, sostenere l’imprenditorialità femminile e rinnovare l’istituto di natura previdenziale Opzione donna. La proroga della misura per le pensioni anticipate non sarebbe dunque in discussione.
“Il Governo ha ottenuto la piena fiducia delle due Camere. Ci aspettano sfide grandi ed importanti per dare all’Italia un mercato del lavoro sempre più inclusivo e all’avanguardia, nel rispetto della Costituzione e dei diritti dei lavoratori. Da Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali mi impegnerò quotidianamente perché ciò accada”, ha dichiarato via social il neo Ministro del Lavoro Nunzia Catalfo, precisando che:”#RedditodiCittadinanza e #Quota 100 restano. Entrambe le misure possono essere migliorate ma non sono in discussione“.
Quota 100 e le donne: il punto di Lucia Rispoli
“E le donne? Le donne che non arrivano a Quota 100?”, si è chiesta Lucia Rispoli, amministratrice del Movimento Opzione donna. “Solo 45.000 domande di donne rispetto a circa 130.000 domande di uomini per Quota 100! L’unica soluzione possibile per le donne consiste ancora in Opzione Donna”, ha osservato Rispoli.
“Attendiamo che questo neo Governo giallo rosso non decida ora di discriminare le donne. L’unica soluzione possibile consiste nell’inserimento della Proroga di Opzione Donna al 2019 nella prossima ldb 2020“, ha precisato l’amministratrice del Movimento Opzione donna.
La battaglia per la proroga di Opzione donna al 2018
Le amministratrici del Movimento Opzione donna, Lucia Rispoli e Teresa Ginetta Caiazzo, hanno ricordato l’incontro avuto con il Presidente del Consiglio Conte il 6 settembre 2018: “Accadeva che il Premier Giuseppe Conte, nel corso di una sua visita ad Ischia, riusciva a dedicare attenzione anche alla voce di due donne, due lavoratrici che, in nome e per conto di migliaia di donne “invisibili”, erano portatrici di una istanza, rimasta fino a quel momento inascoltata dai governi precedenti: la proroga di Opzione Donna al 2018!”.
Opzione Donna costituisce ancora un “bisogno primario”
“E’ trascorso un anno e siamo state ascoltate: quasi ventimila donne hanno potuto accedere al sistema pensionistico tramite Opzione Donna per effetto della intervenuta approvazione, a gennaio 2019, di una disposizione di legge che ha prorogato dal 2015 al 2018 la misura pensionistica Opzione Donna, concessa finalmente durante il primo “Governo Conte”, hanno osservato Rispoli e Caiazzo.
“Siamo ancora qui, solidali e determinate, perché migliaia di donne attendono ora il rinnovo della proroga di Opzione Donna al 2019. Opzione Donna costituisce ancora un “bisogno primario“, hanno sottolineato le due amministratrici.