Pensioni e denatalità: Casellati lancia l’allarme

Nel suo intervento al convegno “Emergenza denatalità: l’Italia di oggi, l’Italia di domani”, organizzato a Palazzo Madama in occasione della Giornata Mondiale per i Diritti dell’Infanzia, il Presidente del Senato, Maria Elisabetta Casellati, ha lanciato l’allarme sui conti pubblici e le pensioni.”Senza più figli, sono a rischio conti pubblici e pensioni”.

“Senza nuovi nati salta il patto tra generazioni. Ma l’emergenza va affrontata con un piano straordinario di lungo periodo e non con misure estemporanee. Un piano che coinvolga anche le imprese”. Il Presidente Casellati ha aggiunto: “Bisogna conciliare famiglia e lavoro, investire su istituti e strutture, incentivare la natalità con misure fiscali ed economiche, sostenere il ruolo delle donne madri sul lavoro”.

Casellati:”Bisogna fare presto”

“E bisogna fare presto, perché un Paese che non fa figli è un paese incollato a un eterno presente, incapace di spiccare il salto verso il futuro”. “L’Italia è ultima in Europa per tasso di nascite ed età media delle madri. Il calo delle nascite che va avanti da 10 anni, è un dramma epocale che incide sulla società, sull’economia, sul futuro” ha sottolineato Casellati.

Donne e pensioni: il punto di Orietta Armiliato del CODS

L’amministratrice del Comitato Opzione Donna Social, Orietta Armiliato, si è interrogata sulla volontà della politica di predisporre interventi a favore delle donne in ambito pensionistico. “Leggo, rifletto e ricordo ciò che ha dichiarato il tale o il talaltro e la domanda che si affaccia prepotentemente alla mia mente è la seguente: se il costo stimato per istituire la misura #QuotaCentoRosa è pari a circa 4,5 miliardi per il triennio 2020/2022 (fermo restando che la misura terminerà nel 2021) ed è stato certificato da Inps e annunciato da Tridico stesso che per quanto a Quota 100 si certificherà un risparmio, già per quest’anno, di 1,5 miliardi che corrisponde esattamente alla copertura necessaria per inserire in LdB QuotaCentoRosa per il 2020 (e nelle logiche ci si aspetta almeno il medesimo risparmio stimabile anche per il 2021) perché NON SI APPORTA FIN DA ORA QUESTA MODIFICA ALLA LEGGE VIGENTE? Possibile che non ci sia NESSUN senatore, deputato, sottosegretario, ministro o chi volete voi di QUALSIASI COLORE esso sia che, rilevate queste evidenze, SI SCHIERI in modo determinato e concreto dalla parte delle DONNE?“, ha osservato Armiliato in un post.

“Quali sono dunque i veti che impongono il mancato NULLA OSTA da apporre a questa misura che valorizzerebbe finalmente un qualche riconoscimento per le donne che da anni subiscono vessazioni anche dai provvedimenti previdenziali che sono distanti dalle realtà penalizzanti con quali le lavoratrici si devono confrontare ogni giorno? Che qualcuno me lo spieghi chiaramente perché, francamente, per quanto mi sforzi non lo capisco proprio”, ha aggiunto l’amministratrice del CODS.

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