Pensioni e gap di genere, Ghiselli: “Serve una riforma complessiva del sistema previdenziale”

La presentazione del dossier curato da Cgil e Inca: ‘Dis(uguaglianze) di genere nel sistema previdenziale” è stata l’occasione per Maurizio Landini, segretario generale della Cgil per evidenziare la necessità di predisporre una “vera” riforma delle pensioni. “Il tavolo che abbiamo conquistato prenda nei prossimi giorni la strada di una riforma strutturale della legge Fornero, per dare garanzie future a tutti e uguaglianza, riconoscendo le differenze di genere. Questo per noi è un punto di fondo”, ha dichiarato il leader della Cgil.

“C’è bisogno, dentro questa legge di bilancio, di dare i primi segnali  che riguardano il part-time verticale, l’allargamento dell’Ape sociale e la definizione di un percorso certo per una legge sulla non autosufficienza. C’è poi -un nostro giudizio di insufficienza rispetto alla rivalutazione delle pensioni”, uno dei temi al centro della manifestazione unitaria indetta dai sindacati per sabato 16 novembre al Circo Massimo a Roma”, ha aggiunto il leader sindacale.

Pensioni e disuguaglianza di genere

“Per rimuovere le attuali disuguaglianze  serve una riforma complessiva dell’attuale sistema pensionistico, così come proponiamo nella Piattaforma unitaria elaborata con Cisl e Uil”, ha dichiarato  il segretario confederale della Cgil, Roberto Ghiselli. Per il dirigente sindacale “vanno riconosciute le diverse condizioni delle persone, a partire da quelle di genere, bisogna prevedere una vera flessibilità in uscita, tutelare le carriere discontinue, il lavoro di cura prestato in ambito familiare, che per il 68% è a carico delle donne”.

La questione del part time ciclico

“Inoltre  è urgente intervenire per garantire una piena e regolare copertura previdenziale alle lavoratrici in part time verticale ciclico, che ad oggi, non vedendosi riconoscere i contributi nei periodi di sosta lavorativa, sono costrette ad andare in pensione più tardi”, ha sottolineato Ghiselli.

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