Pensioni e Legge di Bilancio 2020: il punto di Cesare Damiano

Il dirigente del Partito Democratico Cesare Damiano ha toccato il tema della Legge di Bilancio 2020 e dell’atteggiamento che occorrerebbe che avesse la politica per fare “uscire fuori il Paese dalle secche in cui si trova”. “In questa difficile situazione un partito come il Pd, se vuole essere autenticamente di sinistra e interprete genuino del riformismo radicale, deve essere portatore del confronto con le forze produttive per la costruzione di politiche economiche, sociali e industriali”, ha dichiarato l’esponente dem.

“E, soprattutto, dobbiamo mettere davvero al centro della nostra iniziativa politica e parlamentare il lavoro e lo Stato sociale”, ha precisato Damiano. “E’ il segno che tutti attendono per recuperare un po’ di fiducia nell’immediato”, ha aggiunto. Secondo l’ex Ministro del Lavoro bisogna agire innanzitutto sul mondo del lavoro e dell’occupazione

“Occorre dare continuità e stabilità all’occupazione”

Per realizzare questo obiettivo per Damiano:”Occorre dare continuità e stabilità all’occupazione per uscire dalla finta contrapposizione tra posto fisso e precarietà,tutelare dai licenziamenti illegittimi reintroducendo la reintegrazione nel posto di lavoro ed introdurre un salario minimo di legge che non indebolisca la contrattazione”.

Altri interventi necessari per Damiano

Per l’esponente dem, inoltre, bisogna “indirizzare le ricadute positive della riduzione del cuneo fiscale anche a vantaggio degli ‘incapienti’, applicare la legge per l’equo compenso, allargare la platea dei pensionati che godono della quattordicesima, salvaguardare gli ultimi 6.000 esodati, assumere gli idonei di concorso, ripristinare la percentuale dei subappalti al 30% e lottare contro il massimo ribasso mascherato”.

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