Proroga Opzione Donna, l’appello del gruppo Opzione Donna: le escluse al nuovo futuro governo

In una situazione molto delicata da un punto di vista politico, in un quadro di profondo mutamento degli assetti istituzionali del Paese, Paola Viscovich, amministratrice del gruppo Opzione Donna: le escluse, ci ha rilasciato in esclusiva le sue dichiarazioni ed un appello rivolto al nuovo governo che andrà a delinearsi nei prossimi giorni, affinchè non dimentichi tra le proprie priorità la proroga di Opzione Donna, un’importante misura a favore delle donne che non può e non deve cadere nel dimenticatoio.

Il gruppo Opzione Donna: le escluse richiama l’attenzione del prossimo governo sulla proroga di Opzione Donna.

Scopriamo insieme le dichiarazioni di Paola Viscovich, amministratrice del gruppo Opzione Donna: le escluse, alla vigilia della formazione del nuovo governo: “Come credo sia noto ormai a tutti, il cambiamento in atto dell’equilibrio delle forze politiche di governo sta portando ad una ridefinizione del panorama parlamentare, destinato a governare il Paese nel prossimo futuro. Dunque, ancora movimento, cambiamento…Parole sulla bocca di tutti. A noi donne, purtroppo, abituate per forza di cose e per atavica eredità, al dinamismo giornaliero di mille attività ed incombenze di un quotidiano occupato a 360 gradi, una cosa rimane invece angosciosamente ed immutabilmente fissa: cioè che donne prossime alla sessantina, che spesso hanno anche già superato i 35 anni di contributi, in tanti casi messi insieme in condizioni di faticosa e necessaria discontinuità che ne hanno fatto lievitare ancor di più l’età anagrafica, rimangano INESORABILMENTE ED ANGOSCIOSAMENTE INGABBIATE NELLE RIGIDE, INAMOVIBILI, PERPETUE, ANACRONISTICHE REGOLE DELLA LEGGE FORNERO! O 67 anni di età, o 41 e 10 mesi di contributi!! Con tanti ringraziamenti almeno, per il blocco dell’adv che avrebbe anche potuto, perché no, persino peggiorare il quadro! Si, certo, si potrebbe obiettare, è stata introdotta la quota 100, ma i dati che dimostrano quanto sia stata inaccessibile alle donne, o per carenza del requisito contributivo, o per carenza di quello anagrafico è ormai palese anche ai non addetti ai lavori“.

Rimarca la Viscovich: “Esistono anche altre forme che consentono uscite differenziate, e ben vengano, ma non si può procedere solo per categorie protette e in uno stato di emergenza permanente. E questo, ben inteso, diffidando chiunque dal volerci coinvolgere in guerre fra i più o i meno poveri, che esulano dal nostro intendimento! Chiamiamo perciò chiunque sia istituzionalmente chiamato ad occuparsi nell’immediato ANCHE della previdenza, e di quella femminile in particolare, nella ldb che urge iniziare a tracciare, di considerare questo capitolo come urgente e non più differibile! Per quanto ci riguarda, lo considereremo un banco di prova! Non ci saranno più sconti per nessuno! Né vecchi, né nuovi. Lo stato di permanente stanchezza rischia di sfociare nell’esasperazione e noi vogliamo rimanere invece fedeli alla nostra lucida e composta trattativa, come sempre abbiamo dimostrato di essere capaci di fare”.

In chiusura la Viscovich ribadisce la necessità e l’urgenza di provvedere alla proroga di Opzione Donna, una misura fondamentale per le donne ed economicamente sostenibile per lo Stato: “La politica deve dare risposte concrete alle donne che rappresentano per di più, la parte maggioritaria dei cittadini di questo Paese affrontando il tema della previdenza femminile alla luce di tutte le peculiarità e i distinguo del lavoro femminile di cui sono anni ormai che riempiamo le nostre e le vostre bacheche! Lo deve fare ADESSO! Vi abbiamo infinite volte indicato nella proroga di Opzione Donna un compromesso sostenibile sia per le donne ma soprattutto per le casse dello Stato. La misura, per quanto resuscitata, è stata però erogata col contagocce, nonostante fossimo già sfribrate da anni di incertezze e di siccità! Vogliamo il giusto e il possibile. E ciò che chiediamo lo è. I conti tornano e lo sapete! La misura non è invasiva e produce risparmi nel tempo! Ciò posto, tuttavia, ogni alternativa migliorativa o contestuale ad Opzione Donna potrà essere vagliata, studiata e proposta, a patto di non stravolgerne i requisiti che, come è noto, sono stati già ritoccati e blindati al 2018, in maniera peggiorativa, già lo scorso anno. Siamo disposte al dialogo con tutti! Alla fine però, sia chiaro da subito e a scanso di ogni equivoco, presto o tardi che sia, l’ultima parola sarà la nostra!”.

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