Riforma delle pensioni 2018. Continua l’attesa ed il pressing dei comitati

Il Presidente Mattarella ha indetto per lunedì 7 maggio un nuovo giro di consultazioni allo scopo di verificare se sussistono nuove ipotesi di governo, oltre quelle prese in considerazione nei giorni scorsi. Tutte le trattative tra le varie forze politiche sono fallite e l’idea di un’ulteriore attesa getta nello sconforto quanti ripongono nel nuovo governo la speranza di vedere accolte le proprie istanze in materia di lavoro e pensioni.

Il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan al Consiglio Generale della Fisascat Cisl, a proposito dello stallo dell’attuale situazione politica, ha affermato: “Continuiamo a dire alla politica di rispondere all’appello alla responsabilità tante volte lanciato dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in queste giornate. La politica deve rendersi responsabile del futuro del paese ed iniziare da subito a lavorare seriamente per dare all’Italia un governo che dia certezze e prospettive e che ci rappresenti a livello europeo per attuare quelle politiche di sviluppo necessarie al bene comune”.

“Oggi non abbiamo un Governo in un momento molto delicato sul piano nazionale ed internazionale. Ma è necessario a giugno avere un esecutivo in grado di contribuire a cambiare l’Europa con autorevolezza e dignità, capace di  rafforzare i segnali di crescita che sono ancora troppo deboli e che rischiano di disperdersi nonostante i tanti sacrifici degli italiani. Per questo mi auguro che i partiti la smettano con i loro balletti. Abbiamo bisogno di serietà e di risposte chiare”, ha puntualizzato il leader sindacale.

Riforma delle pensioni 2018: la nona salvaguardia per gli esodati.

“Serietà e risposte chiare” sono attese anche da chi attende, ormai da anni, di vedere sanata la drammatica vicenda degli esodati ante Fornero. Sono state predisposte otto salvaguardie, ma la questione non può dirsi ancora chiusa. Rimangono ancora non salvaguardate 6.000 persone, il cui destino resta ancora incerto. Nel ribadire la necessità che venga predisposta la nona e definitiva salvaguardia pensionistica, il Comitato Esodati, Licenziati e Cessati ha pubblicato una sintesi della storia degli esodati curata da Luigi Metassi, amministratore del gruppo.

L’analisi di Metassi, pur essendo stata scritta qualche tempo fa, è ancora tristemente attuale. Si legge nel testo: “Dopo il dicembre 2011, lo stato straccia la legge e straccia i patti siglati con aziende, sindacati e lavoratori e sposta a tutti la data di pensionamento di diversi anni. Qualcuno se l’è cavata con poco danno; altri sono ancora senza reddito oggi e sopravvivono grazie alla Caritas, in attesa, tra aumento dei requisiti e aspettative di vita che continuano ad aumentare, di riuscire ad afferrare, ormai non si sa nemmeno più se e quando, la pensione che avrebbero dovuto percepire già o tra poco”.

Elide Alboni, co-amministratrice del Comitato Esodati, Licenziati e Cessati ha chiarito:” Sarebbe stato semplicissimo, nel redigere la riforma Fornero, operare come in tutti gli altri paesi della UE  e come era avvenuto sempre ad ogni nuova legge previdenziale, ovvero stabilire un periodo transitorio, che si stanzia ovunque sui 10 anni, anno più anno meno, cosicché chi fosse uscito dal lavoro in fase previgente secondo le vecchie regole per una causa qualsiasi (licenziamenti unilaterali prerogativa delle piccole aziende e perlopiù verso le donne, ristrutturazione, fallimento, delocalizzazione, svecchiamento aziendale ecc ) potesse avere garantito nell’arco degli anni necessari il riconoscimento della pensione nelle more della legge previdenziale precedente“.

“Invece di fare salvaguardie a macchia di leopardo, anno per anno e creare una devastante lotta annuale ed incertezza, avrebbero risolto sul nascere uno dei capitoli più bui della nazione. Anche in considerazione del fatto che a causa della riforma, la situazione generale si è complicata e lo sterminio della disoccupazione ha confuso tutto portando anche la collettività a non capirci più nulla. A confondere l’esodo dei pre Fornero con la disoccupazione successiva”, ha puntualizzato Alboni.

Riforma delle pensioni 2018: altri temi in sospeso.

Orietta Armiliato, amministratrice del Comitato Opzione Donna Social, ha sottoposto all’attenzione generale un altro tema sul quale si attendono interventi nell’ambito della riforma delle pensioni 2018: i lavori di cura.

“Con l’occasione della ricorrenza della festa del lavoro ho lanciato un messaggio che stante quel che si legge ed ai feedback che ricevo, deve passare soprattutto proprio fra le donne che, a causa di quanto al sistema socio-culturale che imperversa ed ha imperversato per anni anni ed anni, da anni anni ed anni, sono state investite ed immolate obbligatoriamente e subdolamente, al ruolo di “angeli del focolare”, ha affermato in un post.

Armiliato ha precisato:”Anche proprio attraverso queste attraenti e seduttive immagini che sono stati assegnati al cosiddetto “gentil sesso” (altro significativo appellativo che evoca una bellissima immagine ma…) oneri infiniti, naturalmente senza alcuna offerta ( né pretesa ) di remunerazione per il lavoro svolto ogni giorno, tutti i giorni fra le mura domestiche e quelle delle aziende, così tout court, senza soluzione di continuità”

Ecco perché oltre ai torti subiti dai provvedimenti legislativi che hanno creato diseguaglianze profonde e non solo rispetto alla platea maschile, #ledonnesonoincredito ed attendono con impazienza che si crei un esecutivo che sia in grado di governare a tutto tondo e che metta mano ai lavori parlamentari ed ai processi connessi, molti dei quali sono stati già avviati durante la scorsa legislatura (vedi piattaforma sindacale unitaria)“, ha sottolineato l’amministratrice del CODS. Qui puoi trovare le ultime news e novità su riforma pensioni.

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