Riforma pensioni e Legge di Bilancio: i sindacati chiedono risposte concrete

Ieri il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha incontrato i segretari generali di Cgi, Cisl e Uil a Palazzo Chigi per un confronto sulla Legge di Bilancio 2020. Alla riunione seguiranno dei tavoli tecnici sui vari argomenti al centro della discussione. “Il taglio del cuneo fiscale e la riforma fiscale su cui ci sarà un incontro di approfondimento giovedì; le pensioni in senso generale, cioè sia il sistema pensionistico, sia la rivalutazione e la non autosufficienza, sulle quali ci sarà un tavolo venerdì; un nuovo incontro all’inizio della prossima settimana sugli investimenti, il Mezzogiorno e le politiche industriali”, ha precisato il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, al termine della riunione.

Seguirà un nuovo vertice tra le parti la prossima settimana, prima che vengano prese delle decisioni sugli interventi da inserire nella Legge di Bilancio 2020. Quello di oggi “è sicuramente un passo nella direzione giusta”, ha osservato il leder della Cgil, ma “adesso bisogna che ci siano anche le risposte concrete”. “Diciamo che da oggi ufficialmente è iniziato il nostro confronto sulla legge finanziaria, la prima cosa che abbiamo precisato è che il tavolo di confronto è questo perché ogni giorno leggiamo sui giornali e sentiamo in Tv le dichiarazioni di tanti che parlano della Finanziaria, se va bene fare o no il cuneo, se dobbiamo togliere quota 100”, ha sottolineato Annamaria Furlan, segretario generale della Cisl.

Riforma pensioni e Legge di Bilancio, Furlan:”Deve partire un confronto chiaro sulle pensioni”

“Ci vuole chiarezza  e rispetto per le trattative che stiamo facendo.  Il confronto va fatto e bisogna capire cosa già oggi si può portare a casa con questa finanziaria che è importantissima ma anche in prospettiva che tipo di progetto Paese ci diamo. Il governo ci ha indicato 2,5 miliardi di euro. Serve una riforma fiscale complessiva e vogliamo un tavolo certo su questo. Quota 100 rimane ma siccome quota cento lascia aperti alcuni problemi che già avevamo evidenziato, deve partire un confronto chiaro per una previdenza più equa per tutti“, ha chiarito Furlan.

“Il cuneo fiscale è importantissimo, il taglio al cuneo fiscale nelle buste paga va fatto eccome, quello che noi chiediamo è che sia più robusto, che ci siano più risorse di quelle annunciate dal governo. Abbiamo chiesto anche un segnale importante per le aziende e gli anziani e quindi lo sblocco della rivalutazione delle pensioni“, ha spiegato il leader della Cisl. Per quanto riguarda gli investimenti, per Furlan “devono avere un cronoprogramma preciso, bisogna sapere quando si sbloccano i fondi e si fanno davvero le opere”.

Incontro Governo sindacati: il commento di Barbagallo

“E’ stato un incontro positivo, soprattutto nel metodo, ma le risorse per la riduzione delle tasse sul lavoro sono ancora insufficienti, mentre sono nulle per la riduzione delle tasse sulle pensioni e per la rivalutazione degli assegni pensionistici”, ha dichiarato il generale della Uil, Carmelo Barbagallo, al termine dell’incontro tra Governo e Sindacati.

“I tavoli tecnici  serviranno a verificare tutta una serie di questioni, a partire dalle risorse per la riduzione del cuneo fiscale, che ci sono apparse insufficienti. Necessaria, inoltre, una verifica sui soldi che servono per il rinnovo dei contratti pubblici, mentre non ci ha convinto la poca chiarezza sulla rivalutazione delle pensioni. C’è bisogno, infine, di una legge sulla non autosufficienza”, ha chiarito Barbagallo.

Pedretti:”Nel programma di questo governo non c’è nulla per i pensionati”

In tema di pensioni e riforme del sistema previdenziale, Ivan Pedretti,  segretario generale dello Spi Cigl, in un’intervista a Repubblica, ha dichiarato:”Nel programma di questo governo non c’è nulla per i pensionati. Niente per i non autosufficienti: una casa di riposo viaggia dai 2-3 mila euro in su al mese. E di cuneo fiscale si parla solo in relazione ai lavoratori dipendenti, quando i pensionati già oggi pagano più tasse dei lavoratori”.

Il sindacato pensionati della Cgil ritiene necessario  “riscrivere la legge Fornero: un sistema rigido pensato solo per fare cassa”. “Non si può dire a una persona che 20 o 30 anni di contributi versati non bastano o che non ha i coefficienti di reddito giusti per uscire. I lavori non sono tutti uguali: un edile non può aspettare i 67 anni. Ricominciamo a parlare di aspettative di vita differenziate”, ha precisato Pedretti. Un’altra urgenza è quella di dare “una risposta a giovani e donne: pensione di garanzia e lavoro di cura per figli e anziani valorizzato”. “Senza risposte, torniamo a mobilitarci”, ha dichiarato il leader sindacale.

Siamo di nuovo pronti a scendere in piazza. Il 16 novembre con Cisl e Uil manifesteremo per dire al governo che è ora di smettere di mettere le mani nelle tasche dei pensionati e nei prossimi giorni raccoglieremo le firme per chiedere una legge nazionale sulla non autosufficienza”, ha aggiunto Pedretti.

Riforma delle pensioni e Quota 100

Continua il dibattito sul futuro di Quota 100, la misura per le pensioni anticipate introdotta dal Governo formato dalla Lega ed il M5S. “Purtroppo se si decide di lasciare quota cento non ci sarà alcuna speranza di ottenere altro, data la sua onerosità (e peraltro anche iniquità). Poi, visto che la pensione altro non è che salario differito, non si capisce il motivo per cui non si considerino salariati anche i pensionati!”, ha osservato Mauro D’Achille amministratore del gruppo Lavoro e pensioni: Problemi e soluzioni.

Q100 è una misura sbagliata, iniqua, temporale, costosa, che favorisce solo alcune categorie di lavoratori e toglie risorse ad altre sicuramente più bisognose”, ha aggiunto Antonello Obinu, co-amministratore del gruppo Lavoro e pensioni: Problemi e soluzioni. “Tuttavia è anche vero che molti cittadini su questa misura, hanno fatto dei programmi, delle scelte famigliari e non possono essere tradite dall’ennesimo dietrofront della politica. Consideriamo anche gli effetti negativi che ricadrebbero come immagine su questo Governo. Ritengo tuttavia, considerata la scarsa adesione a questa misura ( nettamente al disotto delle aspettative}, che si possano liberare risorse da poter utilizzare nell’immediato, per sanare situazioni critiche e urgenti, che non possono attendere ancora anni per essere risolte“, ha osservato Obinu.

Nulla sugli esodati 

Grande assente tra i temi di confronto tra Governo e parti sociali è la questione degli esodati non salvaguardati. “Non esiste “superamento della Fornero” senza la Salvaguardia degli ultimi 6.000 #Esodati! Una priorità di EQUITA’ e GIUSTIZIA!”, ha puntualizzato Gabriella Stojan, coordinatrice del Comitato 6.000 Esodati Esclusi.

Elide Alboni, amministratrice del Comitato Esodati, Licenziati e Cessati ha segnalato che in un’intervista realizzata dal dirigente del Partito Democratico Cesare Damiano, il vice ministro dell’Economia Antonio Misiani  non ha fornito alcun commento sulla questione degli esodati non salvaguardati. Damiano “punta il dito sulle risorse rimaste dalle otto salvaguardie e sulla urgente necessità di portare a termine con successo il calvario esodati che vede tuttora esclusi 6000 di loro, peccato Misiani non abbia risposto che con un accenno propositivo del capo ma da questa pagina vogliamo essere certi seguiranno fatti perché, come evidenzia Damiano, …. “sarebbe per il Pd cosa ottima”, ha affermato Alboni, aggiungendo:”Concludere con orgoglio e giustizia un cammino duro e faticoso ma indispensabile per cancellare la #Vergogna di Stato degli esodati antefornero. Basta riaprire le domande della diseguale ed iniqua VIII salvaguardia ( o provvedimento analogo) per #eguagliare i #requisiti di tutte le sei note platee di ex lavoratori”.

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