Riforma pensioni, le ultime novità su Quota 100 ad oggi 25 settembre 2018!

Cesare Damiano, dirigente del Partito democratico, con l’Agenzia Agi è tornato ad affrontare il discorso della riforma delle pensioni, in particolare la proposta di introdurre la cosiddetta Quota 100, e sulla sua composizione. “I giochi di equilibrismo che il Governo è costretto a compiere per varare la legge di Bilancio mostreranno presto la corda. Per adesso ci basiamo sul tiro alla fune tra Di Maio-Salvini, da una parte, e Tria, dall’altra, a proposito delle risorse da mettere in campo.

Se l’asticella si ferma, come vorrebbe il ministro dell’economia, all’1,6-1,8%, non sarà possibile realizzare i ‘sogni nel cassetto’ dei due vicepremier. Si faranno, forse, interventi ‘leggeri’ su tutto, perché difficilmente Lega e 5 Stelle rinunceranno alle proprie bandiere. E qui casca l’asino, perché il Governo potrà essere costretto a fare scelte pericolose: la prima, rastrellare risorse che potrebbero far fare passi indietro ai diritti dei lavoratori (ad esempio cancellare l’Ape sociale)”.

Riforma pensioni: cosa non convince di Quota 100.

La seconda, fare annunci accattivanti (Quota 100), ma nascondere le insidie nella soluzione. Come si compone la quota? Salvini insiste su una partenza a 62 anni di età, che corregge la precedente e peggiorativa ipotesi dei 64 anni. Ma quale sarà il minimo dei contributi richiesti? Le quote che abbiamo inventato io e Prodi nel 2007, avevano una base di 35 anni di contributi e l’Ape 36: dove di ferma adesso l’asticella? I contributi figurativi contano tutti?

Ci sarà per caso un ricalcolo contributivo, in tutto o in parte, che taglia l’assegno pensionistico? Che fine faranno la nona salvaguardia degli esodati, Opzione Donna e l’aggancio all’aspettativa di vita (introdotto da Forza Italia e Lega)?”. “A queste domande, prima o poi, occorrerà dare una risposta perché, se la coperta è corta, non si possono ingannare i lavoratori. La verità andrà detta”, ha concludo Damiano.

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