Dopo un pomeriggio ed una serata in cui hanno regnato tensione e confusione in Aula, nella notte è stata posta la fiducia sul maxi emendamento presentato dal Governo, interamente sostitutivo dell’Art. 1. Il disegno della legge di bilancio modificato ha ottenuto l’approvazione del Senato con 167 voti a favore, 78 i contrari e tre astenuti, tra cui il senatore a vita Mario Monti. Il testo approderà in terza lettura alla Camera il 27 dicembre. Al termine del voto il Premier Giuseppe Conte ha commentato brevemente: “Un primo passaggio è stato completato, adesso passiamo alla Camera”.
Si sono registrate tensioni al momento di porre la fiducia al maxi emendamento governativo, arrivato con molto ritardo rispetto alle previsioni. L’opposizione non ha partecipato al voto. Il capogruppo Pd al Senato, Andrea Marcucci ha annunciato che verrà fatto ricorso alla Corte Costituzionale per violazione dell’articolo 72 della Costituzione. “Avete umiliato per giorni l’intero Parlamento, avete preso in giro anche la vostra maggioranza. È quasi mezzanotte, discutiamo un documento-la legge di bilancio- che è la più importante per la vita di tutti noi, di tutti voi, che nessuno qui dentro ha mai potuto leggere. Siete degli incapaci assoluti, siete pericolosi: le due cose messe insieme, rendono l’idea dei rischi che corre la democrazia. Ma con questa legge di bilancio che stracciate in piena notte ad un’Aula umiliata, pagherete un conto salatissimo quando saranno gli italiani a rendersi conto dei tagli che avete prodotto. Il Pd fará ricorso alla Corte Costituzionale ed uscirà dall’Aula al momento del voto. Non vogliamo contribuire in alcun modo a questo disastro”, ha dichiarato Marcucci via social.
Le novità sulle pensioni dalla Legge di Bilancio
Non ci sono grandi novità in tema di pensioni dalla legge di Bilancio 2019 modificata dal maxi emendamento. Vengono confermati il taglio delle cosiddette “pensioni d’oro” ed una piena rivalutazione delle pensioni solo ai trattamenti di importo pari o inferiore a tre volte il minimo Inps. Per convogliare le risorse recuperate dai tagli è stato istituito il “Fondo risparmio sui trattamenti pensionistici di importo elevato”. Le somme sono destinate all’accantonamento.
Il Fondo per le pensioni anticipate
Come ampiamente annunciato, nel testo del Ddl bilancio non c’è alcun riferimento diretto a Quota 100, misura per le pensioni anticipate, per la quale dovrebbe essere predisposto un apposito decreto legge, ma è stato istituito il “Fondo per la revisione del sistema pensionistico attraverso l’introduzione di ulteriori forme di pensionamento anticipato e misure per incentivare l’assunzione di lavoratori giovani”.
Il Fondo ha una dotazione di 3, 968 milioni di euro per il 2019, 8,336 milioni di euro per il 2020, 8,684 per il 2021, 8,153 milioni di euro per il 2022, 6,999 milioni di euro per il 2023 e 7 milioni di euro a decorrere dal 2024. Al comma 139 viene specificato che “con appositi interventi normativi, nei limiti delle risorse di cui al primo periodo del presente comma, che costituiscono il relativo limite di spesa, si provvede a dare attuazione agli interventi ivi previsti”.