Riforma pensioni: quali novità verranno dal tavolo di confronto tra Governo e sindacati?

Sono alte le aspettative di quanti attendono di vedere inseriti nella Legge di Bilancio 2020 degli interventi di modifica del sistema previdenziale. Oggi, 11 ottobre 2019, è in programma al Ministero del Lavoro una riunione di carattere tecnico tra Governo ed i sindacati sulle pensioni. All’ordine del giorno la riforma del sistema pensionistico, la rivalutazione e la non autosufficienza.Seguirà un nuovo incontro lunedì prossimo. Ma quali istanze porteranno avanti i sindacati? “Abbiamo tanto lavoro da fare, ci sono dei tavoli tecnici aperti ma vogliamo portare a casa risultati a cominciare dalla rivalutazione delle pensioni che va sbloccata perché è l’unico reddito che hanno gli anziani”, ha dichiarato Annamaria Furlan, segretario generale della Cisl, nel corso di un evento sindacale a Nuoro.

Cgil Cisl e Uil ritengono che “Quota 100 non vada abolita, ma vada cambiata la Legge Fornero riconoscendo pensioni di garanzia per  i giovani,  lavoro di cura per le donne,  lavori gravosi e  flessibilità in uscita” e spingono affinché venga ridotta la tassazione sul lavoro dipendente ed i pensionati.  “Senza un accordo per la rivalutazione delle pensioni e per la legge sulla non autosufficienza  la manifestazione dei pensionati, già indetta per il prossimo 16 novembre, sarà l’inizio di grande mobilitazione generale”, ha precisato il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, intervenendo ai lavori del Consiglio nazionale della Uilp.

“I pensionati non sono un costo, ma una risorsa per il Paese: sono il vero ammortizzatore sociale delle nostre famiglie e possono dare ancora un contributo attivo ed essenziale alla nostra economia”, ha sottolineato Barbagallo. Il leader della Uil ha ribadito, inoltre, la necessità di avviare le due Commissioni, una, per la separazione della previdenza dall’assistenza e, l’altra, tecnico scientifica, per la definizione dei lavori gravosi e usuranti.

La manifestazione sindacale del 16 novembre

Spi-Cgil, Fnp-Cisl, Uilp, le categorie dei pensionati di Cgil, Cisl, Uil, hanno deciso di organizzare una manifestazione nazionale che si svolgerà a Roma il 16 novembre. “In attesa di una risposta da parte del governo, che si potrebbe sostanziare venerdì 11 ottobre ad un tavolo di confronto convocato al Ministero del Lavoro, i sindacati si preparano anche alla possibilità di scendere nuovamente in piazza a Roma il prossimo 16 novembre”, viene dichiarato in una nota congiunta.

Per Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil occorre “in particolare il ripristino di un sistema di rivalutazione equo che tuteli il potere d’acquisto delle pensioni e la ricostruzione del montante come base di calcolo per chi ha subito il blocco negli anni passati”. “È necessario l’allargamento della platea dei beneficiari della 14esima, così come un deciso taglio delle tasse anche per i pensionati, perché sono quelli che più di tutti le hanno pagate fino all’ultimo centesimo.Occorre inoltre separare le misure previdenziali da quelle assistenziali e programmare un adeguato finanziamento del Servizio Sanitario nazionale, per permettere a tutti di curarsi. Così come bisogna superare il sistema delle liste d’attesa e abolire i ticket sanitari”, hanno precisato le tre sigle sindacali.

Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil  chiedono “livelli essenziali di assistenza sanitaria garantiti e uguali in tutto il paese e la definizione di un paniere Istat in grado di rappresentare più correttamente i consumi specifici delle persone anziane. Ma soprattutto serve istituire una legge nazionale sulla non autosufficienza a sostegno di milioni di anziani e delle loro famiglie”.

Pensioni, lavoro e fisco: gli interventi previsti nella  Legge di Bilancio

Sulle scelte relative alla legge di #Bilancio si rincorrono, per il momento, ancora troppe voci”. ha dichiarato Cesare Damiano, dirigente del Partito Democratico. “Alcuni punti fondamentali, però sono stati fissati: l’Iva non aumenterà e ci sarà un intervento sul cuneo fiscale tutto a vantaggio dei lavoratori”, ha precisato Damiano.

“Quello che a noi preme è sottolineare la necessità di tenere conto, nella manovra, dei soggetti più deboli puntando, contestualmente, sulla crescita e sull’equità. Sul cuneo fiscale bisogna partire dagli ‘incapienti’, cioè dai lavoratori più poveri che non superano gli 8.200 euro lordi annuali di reddito. Parliamo di part time, di soci di cooperative, di lavoratori delle pulizie e lavoratori discontinui, che non hanno beneficiato degli 80 euro del Governo #Renzi, ha precisato l’esponente dem.

“Per quanto riguarda le pensioni, è necessario chiudere la partita degli #esodati’ rimasti ancora esclusi dalle salvaguardie, nonostante i risparmi che si sono verificati: si tratta di 6.000 lavoratori a rischio povertà”, ha ribadito l’ex ministro del lavoro.

Quota 100 avanti fino al 2021

Il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, su Radio Capital ha confermato che Quota 100, la misura per le pensioni anticipate voluta dal Governo Lega-M5S, avrà validità fino al 2021 per non essere successivamente rinnovata. “È giusto che la misura si porti a conclusione nel triennio e poi finisca“, ha dichiarato Tridico.

Conferme anche da parte del viceministro all’Economia, Antonio Misiani, il quale, nella nella replica dopo la discussione generale sulla Nota di aggiornamento al Def al Senato, ha precisato che Quota 100 è una “misura transitoria che finisce nel 2021, l’intenzione del governo è di non rinnovarla nel futuro. Abbiamo in mente un modello di flessibilità del sistema pensionistico diverso e ne discuteremo con le parti sociali“. La discussione su tale nuovo modello di flessibilità potrebbe iniziare oggi, nel corso del tavolo tecnico.

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