Il Vice Premier Luigi Di Maio ha illustrato la proposta del MoVimento 5 Stelle che prevede che un lavoratore non possa percepire meno di 9 euro lordi l’ora. “In Italia 2,5 milioni di italiani sono registrati come lavoratori, ma nessuno ha il coraggio di dire che sono poveri anche loro. Nessuno ha la forza di dire che sei povero, oggi, anche con un lavoro sottopagato”, ha dichiarato Di Maio via social.
Secondo il Ministro del Lavoro l’introduzione del salario minimo è un’operazione “giusta”.”Facciamolo perché è giusto. Facciamolo perché è inaccettabile che ci siano ancora migliaia di giovani, donne, madri e padri di famiglia che percepiscono anche 3 euro l’ora. Con 3 euro l’ora non ci arrivi alla fine del mese. Con 3 euro l’ora odi il tuo lavoro, sei insoddisfatto, non puoi progettarti un futuro. E non è questa la nostra idea di Paese”, ha precisato Di Maio.
La proposta in Parlamento
“Entro fine mese, questa proposta, la porteremo in Parlamento. E vedremo chi c’è. Sono pronto ad aprire un tavolo con tutte le forze parlamentari, gli imprenditori, i sindacati e altre parti sociali per portare a casa questo risultato. Non ho preclusioni, non ho pregiudizi, ma il solo obiettivo di portare a casa il risultato, che affiancheremo a una proposta concreta sulla riduzione del cuneo fiscale”, ha precisato il Vice Premier.
La replica di Barbagallo (Uil)
“Da anni, ormai, la Uil chiede un taglio del cuneo fiscale a vantaggio dei lavoratori dipendenti e dei pensionati e sono anni che aspettiamo che alle promesse seguano i fatti. Speriamo che già dal prossimo incontro con il vice premier Di Maio, su questo punto, possa finalmente emergere qualche elemento di concretezza”, ha dichiarato Carmelo Barbagallo, segretario generale della Uil.
“Un provvedimento del genere sarebbe l’unico modo per far aumentare i redditi di lavoratori e pensionati, a differenza di ciò che accadrebbe, invece, con il salario minimo definito forfettariamente per legge. Peraltro, nel nostro Paese, il salario minimo già esiste: è quello stabilito, per l’appunto, dai minimi contrattuali delle singole categorie e già oggi, in forza dell’articolo 36 della Costituzione, può essere applicato a ogni lavoratore. Anche su questo punto, attendiamo di capire le reali intenzioni del Governo”, ha sottolineato il leader sindacale.